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Outlook e previsioni: l’analisi dei mercati finanziari di Banca Consulia

9/12/2019 | Redazione Advisor

Per la prima volta dal 2007, lo spread fra i rendimenti dei Treasuries a 10 e 2 anni è passato ad agosto in territorio negativo. Questo comporta secondo Paolo D'Alfonso, co-head of wealth management della banca...


Per la prima volta dal 2007, lo spread fra i rendimenti dei Treasuries a 10 e 2 anni è passato ad agosto in territorio negativo. L’inversione della curva – ritenuto un anticipatore di probabile recessione entro i prossimi 12/18 mesi - è un segnale di forte attenzione, ma non è un indizio conclusivo. Non si può infatti ignorare il potente effetto distorsivo indotto dall’azione delle Banche Centrali sulla curva dei rendimenti e va pertanto evitata una lettura semplicistica del fenomeno.

 

Tuttavia, i segnali preoccupanti non arrivano solo dall’inclinazione della curva, ma vengono purtroppo confermati da gran parte degli indicatori anticipatori nelle principali aree geografiche.

 

“Per adesso le indicazioni sono parzialmente contrastanti, nel senso che il rallentamento sembra ancora molto concentrato sull’industria manifatturiera, con letture del PMI Globale sotto 50. La guerra commerciale in corso, tra risvolti concreti e psicologici, fa sì che secondo Bloomberg, la percentuale di aziende che hanno riportato un calo degli ordini dall'estero sia ai massimi dalla grande crisi del 2008. Inoltre, le ricerche su Google della parola recessione sono anch’esse ai massimi degli ultimi 10 anni”, commenta Paolo D’Alfonso (nella foto) co-head of wealth management di Banca Consulia.

 

“Per i mercati azionari questa situazione non è paradossalmente negativa, nella misura in cui si rafforza l’aspettativa per un atteggiamento ancora molto espansivo da parte delle Banche Centrali”, prosegue D’Alfonso. Poiché l’inflazione continua a essere assente in tutte le economie, i Governatori sembrano orientati ad accettare un rischio di bolla sul valore degli asset finanziari piuttosto che a compromettere la ripresa. Altrettanto bene sanno però che anche l’utilità marginale di una politica monetaria espansiva è ormai in netto calo, e che quello che servirebbe all’economia mondiale è un ciclo di politiche di stimolo fiscale e di riforme strutturali.

 

Altro elemento di sostegno per il mercato azionario è dato poi dall’elevato livello del rapporto Bear/Bull, visibile anche dai continui flussi in uscita dai prodotti Equity, molto utile in chiave “contrarian”.

 

Infine, a sostenere la positività sulle azioni vale il principio del TINA (There is no alternative), dato che molti titoli possono offrire dividend yield interessanti a fronte di 17 Tln $ di bond in rendimento negativo.

 

“Nei prossimi mesi terrà ancora banco la Trade War, in un complicato gioco delle parti in cui l’avvicinarsi della campagna elettorale per le elezioni potrebbe facilitare la stipula di accordi tra le parti. Per queste ragioni i mercati azionari mantengono ancora un’appetibilità relativa rispetto ai bond, ma una sana dose di prudenza diventa sempre più necessaria”, conclude D’Alfonso.

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