In una giornata ricca di notizie sul fronte dei consolidamenti dal punto di vista bancario e finanziario, c’è chi si tira fuori dai giochi. E’ l’amministratore delegato di Finecobank, Alessandro Foti, che ha dichiarato a margine dell'assemblea dei soci a Radiocor che la banca da lui guidata punta a crescere da sola.

"Come abbiamo ribadito più volte, noi puntiamo a una crescita organica. Del resto l'azienda ha la capacità di crescere per linee interne in modo straordinario” ha precisato Foti. "L'anno scorso - ha aggiunto - da soli abbiamo registrato una raccolta netta di circa 6 miliardi di euro. Dunque è come se avessimo acquisito una società di medie dimensioni'.

I progetti della banca sono infatti altri. Piuttosto che pensare al consolidamento del mercato italiano Foti guarda fuori dall’Italia e difende la decisione di sbarcare nel Regno Unito, anche dopo Brexit. "Il fatto che la Gran Bretagna non faccia più parte dell'Unione europea non significa che non sia un mercato interessante, anche se certamente potrebbero esserci aspetti più complicati da un punto di vista burocratico', ha evidenziato.

Per Fineco "il mercato Uk rappresenta un'opportunità, anche se si tratta di un mercato grande, evoluto e sofisticato".

 

La banca, infatti, ha richiesto l’autorizzazione ad aprire una branch commerciale alle autorità britanniche lo scorso 30 gennaio e ora è in attesa della notifica. Sicuramente l'intenzione dovrebbe essere quella di esportare nel Regno Unito l’offerta di brokerage, difficile che si esporti anche il modello di consulenza. Seppure così come è noto molti IFA nel Regno Unito utilizzano già la piattaforma Fineco per i propri clienti.

 

Inoltre Foti ha dichiarato che l’esperienza della Gran Bretagna potrebbe dare la spinta a Fineco a espandersi anche in altri paesi. Ma su questo lo stile cauto di Foti vince.