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FIDA: azionari in crescita, brillano Corea e paesi nordici

10/29/2020 | Lorenza Roma

L'Osservatorio Trimestrale FIDArating rileva mercati sostanzialmente stabili. Tra gli indici più performanti spiccano Corea e paesi nordici


È stata pubblicata la nuova edizione dell’Osservatorio Trimestrale FIDArating relativa al terzo trimestre 2020 e realizzata dalla società torinese FIDA, leader sul mercato italiano della distribuzione di dati finanziari. Un'analisi che si conferma di grande interesse e che fornisce un utile contributo alla lettura e all’interpretazione delle tendenze in atto, partendo dai dati numerici forniti dall’indagine. Il sistema utilizzato per produrre l’Osservatorio Trimestrale FIDArating si basa infatti su un’imponente base dati: sono 45.310 gli strumenti totali oggetto delle analisi tra fondi e SICA, di cui 20.201 autorizzati e distribuibili alla clientela retail; la classificazione FIDArating si estende a 40.602 strumenti e, tra questi, 12.927 strumenti hanno ricevuto il rating.

 

Tra gli elementi principali sul periodo giugno-settembre 2020, l'Osservatorio rileva mercati sostanzialmente stabili, con un segno positivo per il complesso di quelli azionari, oro e commodities in generale; tra gli indici più performanti spiccano Corea e paesi nordici. “Nel caso della Corea particolarmente interessante è l’indice FIDA FFI Azionari Corea, che esprime l’andamento in euro dei fondi focalizzati sul mercato sudcoreano collocabili tra i risparmiatori italiani", spiega Monica Zerbinati dell’Ufficio Studi FIDA. "La performance realizzata nel trimestre è del 17.15%, ed è solo marginalmente giustificata dalle dinamiche della valuta: il Won si è infatti apprezzato, ma solo dell’1.36%. Un risultato che rispecchia il buon andamento dell’economia coreana, che pur non risparmiata dal Covid-19, a partire dalla scorsa primavera è in piena ripresa". Non molto diverso il discorso per quanto riguarda i positivi risultati degli indici relativi ai paesi nordici, con una performance del 13,64% nel trimestre. “Nel periodo considerato le Corone si sono mosse attorno alla parità o hanno ceduto di poco. Anche qui è evidente quindi che la gestione attiva operata dagli asset manager ha prodotto del valore aggiunto", prosegue Zerbinati.

 

Se da un lato i fondi azionari sono quelli che hanno registrato le migliori performance, d’altro canto va anche detto che è in questa stessa categoria che si trovano i risultati peggiori, concentrati in alcuni settori, come energia e finanza, e aree geografiche relative a paesi emergenti nei diversi continenti. Per quanto riguarda i prodotti focalizzati sui bond prevale l'high yield, mentre molto variegato si mostra il panorama dei fondi a ritorno assoluto, composto da molti prodotti flessibili ma anche focalizzati su determinate asset class o addirittura segmenti di mercato, come oncologia o mobilità elettrica. “In generale politiche di investimento centrate su tematiche specifiche e macro-trend che travalicano le tradizionali asset class risultano gli approcci di maggior successo in questo periodo”, conclude Zerbinati.

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