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Credem: la nostra risposta è il wellbanking

1/7/2021 | Marcella Persola

Per la rete della banca il tema della protezione non è nuovo, visto che già nel 2019 è iniziata una sperimentazione che ha visto...


 Moris Franzoni - responsabile rete consulenti finanziari Credem, racconta come il tema della protezione non sia nuovo al gruppo bancario emiliano che forte delle sinergie con la banca può includere nel modello weelbankin tutti i bisogni del cliente. 

 

Sta emergendo anche nella vostra clientela l’esigenza di coprirsi e proteggersi dai nuovi ed emergenti rischi legati alla propria persona, capitale, impresa?

Si, il bisogno di protezione è sempre più manifesto nelle esigenze dei nostri clienti; certo, la situazione pandemica ha creato una ulteriore accelerazione, ma abbiamo osservato che già da alcuni anni la consapevolezza dei clienti è cambiata. Stiamo di fatto assistendo a un processo di maturazione che va ancora accompagnato e talvolta stimolato, per arrivare a un mercato incentrato sulla domanda e non solo sull'offerta. I nostri consulenti interpretano così il ruolo di "guida", per rendere coerenti le scelte dei nostri clienti rispetto ad una analisi del contesto che, in maniera molto lucida, questi ultimi sono già in grado di fare.

 

In che modo vi state organizzando per rispondere a queste esigenze emergenti (creazione di sinergie interne al gruppo, partnership esterne ecc)?

l nostro modello di Bancassicurazione risponde in maniera molto moderna e puntuale al contesto, grazie alle competenze dei nostri consulenti, alle nostre società prodotto Credemvita e Credemassicurazioni oltre che alla partnership con Reale Mutua Assicurazioni. Inoltre, negli ultimi 36 mesi abbiamo investito tanto in formazione, sia di contenuto tecnico che di taglio comportamentale, per poter agire al meglio il nostro ruolo nei confronti di ogni singolo cliente. Dall’inizio del 2019 abbiamo poi iniziato una sperimentazione specializzando una parte della rete con la creazione del CFA Consulente Finanziario e Assicurativo che opera in stretta sinergia con i colleghi dedicati alla protection delle business line banca.

 

In prospettiva a vostro avviso che ruolo rivestirà la protezione nel prossimo futuro?

Come dicevo in apertura, la pandemia ha aumentato la sensibilità di ciascuno di noi, creandone anche di nuove. Proprio in relazione al nostro ruolo di consulenti in ambito di asset allocation, ci piace pensare alla protezione come al primo tassello per una corretta pianificazione finanziaria, che non può più basarsi solo ed esclusivamente sulla gestione del risparmio personale. La corretta ingegnerizzazione dei portafogli passa inevitabilmente anche attraverso la corretta gestione dei rischi più tipicamente legati alla persona: ecco perche ad esempio abbiamo mutuato e condiviso con i clienti il concetto innovativo di VAR assicurativo. la protection vra un ruolo centrale anche passata, speriamo presto, questa fase emergenziale.

 

Che progetti avete in tale ambito? 

Una parola che sintetizza il nostro posizionamento: wellbanking, un modo per tracciare chiaramente la nostra via verso il futuro, ricordandoci e ricordando ai nostri clienti che quello che pensiamo, facciamo e sviluppiamo ha come obiettivo il loro benessere finanziario e di vita. Abbiamo previsto anche importanti investimenti tecnologici per piattaforme full digital, che rappresentano un fattore abilitante per una consulenza "phygital" omnicanale.

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