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Excellence, come conquistare i giovani risparmiatori

3/30/2021 | Lorenza Roma

Dalla ricerca di Excellence Consulting ed Excellence Education, emerge che i giovani chiedono più app e fintech alle banche


I giovani esprimono una forte propensione al risparmio, ma vorrebbero essere più assecondati dalle banche attraverso strumenti come carte di credito e app dedicate all’investimento. La maggioranza predilige pagamenti digitali con punte dell’80% al Nord e la metà risparmia almeno il 30% del proprio reddito. Il 40% ha ad oggi già investito e oltre il 70% rappresenta un bacino potenziale di clienti per proposte di investimento nei prossimi due anni. Buona la propensione al rischio: più del 60% vede nell’investimento una fonte per ricavare reddito. È quanto emerge dalla ricerca “Il segmento giovani: capacità di risparmio, strumenti di pagamento e prodotti di investimento” di Excellence Consulting ed Excellence Education, società di formazione e change management del Gruppo, effettuata a inizio 2021 su 300 giovani tra i 25 e i 34 anni, rappresentavi della popolazione italiana per sesso e area geografica.

 

Per quanto riguarda il risparmio, il 28% degli intervistati vi destina oltre il 30% delle entrate, il 20% fino al 30%, il 23% fino al 20%, il 21% fino al 10%, il 6% nessuna. Gli obiettivi per cui stanno risparmiando i giovani sono: affitto o acquisto della casa (54%), viaggi (53%), hobby, sport e tempo libero (44%), acquisti rilevanti (36%), fondo di emergenza per eventi inattesi (28%), investimenti finanziari (22%), formazione (22%), matrimonio o convivenza (17%), assicurazione integrativa (12%). Come strumenti di accantonamento e gestione del risparmio vengono preferiti: conto corrente dove si ricevono anche entrate (69%), strumenti finanziari (22%), conto corrente differente da quello delle entrate (16%), conto dedicato al risparmio con condizioni vantaggiose (13%). Rimane uno spazio di crescita per le app di supporto alla gestione del risparmio e degli investimenti (6%).

 

Circa gli investimenti, solo il 38% ne ha effettuati. La possibilità di investire nei prossimi due anni è considerata probabile: molto (24%), abbastanza (27%), così così (21%), poco (21%), per niente (7%). Tra le funzionalità disponibili sulle app, il 69% stima vantaggiosa la possibilità di definire un piano di risparmio personalizzato, il 67% la creazione di salvadanai personalizzabili in base agli obiettivi prescelti; il 58% l’arrotondamento per eccesso delle spese effettuate con mezzo di pagamento e contestuale deposito in un salvadanaio digitale, il 53% la possibilità di utilizzare il risparmio per accedere a forme di investimento direttamente dall’app. Il 64% è/sarebbe interessato a investire per ricavare un reddito, il 29% per proteggere il risparmio, il 7% per fare attività speculative. L’orizzonte ideale per gli investimenti è: da uno a tre anni (48%), oltre tre (43%), meno di uno (9%). Per la scelta dell’investimento tramite intermediario il 63% si rivolge/rivolgerebbe alla propria banca, il 29% a istituzioni specializzate private italiane, il 18% a startup/fintech, il 16% a istituzioni pubbliche, l’11% a specializzate private internazionali. Le caratteristiche rilevanti di un intermediario di investimento sono: disponibilità di strumenti digitali (90%), trasparenza dei costi (89%), convenienza dei costi (86%), affidabilità del brand (86%), qualità/ampiezza della gamma prodotti (80%), rendimenti storici dei prodotti (76%), presenza di un referente dedicato (73%).

 

"I giovani, che evidenziano una sostanziale capacità di risparmio e disponibilità a investire in prodotti ad accumulazione e con orizzonti di medio-lungo periodo, chiedono che gli strumenti attualmente utilizzati per i pagamenti digitali consentano anche la possibilità di gestire il risparmio ed accedere ad investimenti ad accumulo come i PAC - Piani di accumulo personalizzati”, hanno affermato i responsabili Carlo Liotti, partner ed head of payment practice di Excellence Consulting e Mario Morelli, AD di Excellence Education e professore a contratto di Market Research presso l’Università Roma Tre. 

 

“In Italia le banche commerciali e le reti di consulenti, per citare solo le principali in termini di customer base: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco-BPM, BPER, Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, hanno l’esigenza di gestire il fenomeno del passaggio generazionale dei patrimoni e di rilanciare la loro relazioni con le fasce di clientela più giovane. Le banche leader di domani è presumibile che saranno quelle che oggi riusciranno a raccogliere meglio il favore delle generazioni più giovani",  ha sottolineato Maurizio Primanni (nella foto), CEO di Excellence Consulting. 

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