Tempo di lettura: 5min

Relazioni in cerca di "responsabilità" e nuovi scopi

1/22/2022

L’uomo e la donna, quando si parla di umanesimo, tornano ad essere non solo il centro dei dibattiti, ma gli autori della propria storia. E se c’è qualcosa che questo inizio di 2022 ci ha già insegnato è proprio questo.


L’Umanesimo, oltre a rappresentare un periodo storico ben definito e con determinate caratteristiche, è ormai un termine utilizzato “per caratterizzare ogni orientamento che riprenda il senso e i valori affermatisi nella cultura umanistica: dall’amore per gli studi classici e per le humanae litterae alla concezione dell’uomo e della sua ‘dignità’ quale autore della propria storia, punto di riferimento costante e centrale della riflessione filosofica”. Così si legge nella storica enciclopedia Treccani.

 

L’uomo e la donna, quando si parla di umanesimo, tornano ad essere non solo il centro dei dibattiti, ma gli autori (e quindi gli unici responsabili) della propria storia. E se c’è qualcosa che questo inizio di 2022 ci ha già insegnato è proprio questo: siamo alla vigilia di un nuovo umanesimo. 
Un umanesimo che deve fare i conti, come ha sottolineato recentemente GianMaria Mossa, a.d. di Banca Generali in un suo intervento su LinkedIn, con il post-umanesimo frutto della pandemia. “Nella prima fase della pandemia e della crisi il digitale è stato l’elemento che è emerso con forza. Uno strumento sempre più preponderante nelle nostre vite che ci ha permesso di rimanere connessi” scrive Mossa. “Per alcuni è stato però anche un modo per avvicinarsi agli investimenti in modalità diretta, senza filtri e spesso anche senza controllo, un pò come se la disponibilità di tecnologia permettesse, all’improvviso, di assumere competenze tecnico specialistiche su una materia molto complessa anche per gli addetti ai lavori. Questa situazione viene spesso paragonata ai rischi che la tecnologia come fine e non come mezzo porta in settori ancora più delicati come ad esempio quello della salute. Il cellulare diventa il consulente medico, finanziario e chissà cos’altro. Credo che occorra ribadire con forza che il digitale rappresenta una delle rivoluzioni più importanti della nostra storia perché inclusivo, accessibile e “democratico”, ma è altresì importante sottolineare come questo ruolo sia funzionale alle capacità, competenze e agli obiettivi delle persone. Siamo nel cosiddetto postumanesimo, dove la tecnologia consente di sviluppare il progresso scientifico integrando e potenziando le opportunità”.

 

Ma non dobbiamo farci travolgere da questa fase, se vogliamo evitare che la centralità dell’uomo svanisca. Non è un caso che lo stesso Mossa sottolinei come "nel risparmio le reti riflettono al meglio il valore della centralità della persona che grazie al contributo del digitale riesce a raggiungere una nuova dimensione del servizio, a vantaggio della relazione, della pianificazione dei bisogni e dei progetti di vita dei clienti”.

 

E nel nuovo umanesimo le relazioni, di qualunque tipo, sono chiamate a trovare nuova vita. Lo ha affermato Larry Fink, CEO di BlackRock, nella sua lettera ai CEO nella quale più volte sottolinea l’importanza di lavorare sulle relazioni: “Il capitalismo degli stakeholder non ha niente a che fare con la politica, non rientra in nessuna agenda sociale o ideologica. Non è un’istanza “woke”. È il capitalismo, che fa leva sulle relazioni reciprocamente vantaggiose tra voi e i vostri dipendenti, clienti, fornitori e le comunità su cui la vostra società fa affidamento per prosperare. È questo il potere del capitalismo” scrive Fink. 
E ancora. “Per avere successo nel lungo periodo è essenziale che le relazioni con i vostri clienti si fondino sullo scopo della vostra impresa. I dipendenti devono capire lo scopo per cui agite, ed entrare in sintonia con esso, dopodiché diventeranno i vostri più ferventi sostenitori. I clienti vogliono vedere con i loro occhi e sentire con le loro orecchie ciò che voi rappresentate, mossi sempre di più dal desiderio di fare affari con aziende con cui condividono gli stessi valori. Anche gli azionisti devono capire il principio guida che sta alla base della vostra vision e mission; se hanno compreso in modo chiaro la vostra strategia e quello che ci sta dietro, saranno più inclini a sostenervi nei momenti di difficoltà”.

 

Le relazioni, ora più che mai, sono essenziali. Ma devono evolvere ed evitare di perdere di vista lo scopo che le guida. Quel “per avere successo nel lungo periodo è essenziale che le relazioni con i vostri clienti si fondino sullo scopo della vostra impresa”, è una riflessione che può essere adattata a tutte i rapporti del genere umano. E il mondo della consulenza finanziaria questo lo sa bene: non c’è relazione senza condivisione di scopo. E non c’è relazione senza condivisione di “responsabilità”.

 

Sì perché il nuovo umanesimo chiede a tutti noi di assumerci le nostre responsabilità. 
Il titolo dell’edizione 2022 del Salone del Risparmio, organizzato da Assogestioni e in programma tra l’11 e il 12 maggio a Milano, ben rappresenta questa nuova era: “Umano, responsabile, digitale. Lo sviluppo economico e sociale del prossimo decennio”. Un titolo con il quale l’Associazione vuole puntare i riflettori sul fattore umano, primo motore della creazione di valore e della crescita sociale”, scrive l’associazione.

 

Umano, responsabile, digitale. Tre termini che sicuramente ben sintetizzano i grandi temi del 2022. Se il primo e il terzo sono facilmente riconducibili a quel concetto di "postumanesimo vs nuovo umanesimo", il secondo apre a molte più riflessioni. Se è pur vero che per tutti il concetto di “responsabile” richiama subito alla mente i grandi temi della sostenibilità, personalmente invito a dare alla parola “responsabile” anche il suo significato più letterale, ovvero: “persona che risponde delle proprie azioni e dei propri comportamenti, rendendone ragione e subendone le conseguenze”. Se vogliamo che questo nuovo umanesimo sia fonte di grandi cambiamenti dobbiamo tutti, nel nostro piccolo/grande ruolo di persone e professionisti, assumere la responsabilità di “autori della storia”. A maggior ragione in un settore dove i professionisti hanno la grande responsabilità della gestione del risparmio delle famiglie.

 

 

Photo by Karen Lau on Unsplash

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?