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Mossa traccia la strada: “Costruire un big del gestito”

4/11/2023 | Redazione Advisor

L’a.d. di Banca Generali spiega che “dobbiamo riappropriarci delle fabbriche prodotto e perché parliamo di un grande patrimonio nazionale”


“È chiaro che è stata alzata l’asticella. Si è creato un player gigantesco con cui tutti saranno tenuti a confrontarsi, in qualsiasi settore. Ed è indubbio che l’Italia se vuole competere a livello internazionale deve avviare un percorso di consolidamento, con le dovute differenziazioni tra settore e settore. A mio modo di vedere è soprattutto nel risparmio gestito che sarebbe opportuno costruire qualcosa di solido e più strutturato, perché dobbiamo riappropriarci delle fabbriche prodotto e perché parliamo di un grande patrimonio nazionale”. Lo ha dichiarato Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, riferendosi all’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS in un’intervista al Corriere della Sera.

Consolidamento anche nell’asset gathering, il vostro settore specifico?
“Nel nostro mestiere c’è già stata una prima fase di consolidamento e lo dimostra il fatto che i primi quattro-cinque player sono molto forti, anche se con modelli di business molto diversi tra loro. Vedo quindi un po’ più difficile, in questo momento, un’aggregazione in questo settore. Noi abbiamo fatto una serie di piccole operazioni di acquisizione e tutte finalizzate ad espandere il nostro modello di servizio, per avere un importante vantaggio competitivo”.

Il sentiero, già un paio di volte percorso, anche se mai fino alla fine, che vi vedeva vicini a Mediobanca verrà ripercorso? 
“Credo noi si sia l’unico vero pure player dedicato al mondo del wealth management. Questo è il motivo per cui c’è stato grande interesse su di noi e mi stupirei del contrario. Credo poi sia un comportamento intelligente guardare in modo costruttivo a qualsiasi operazione che crei valore. Detto questo, io faccio il manager, sono contentissimo dell’azienda che guido e del brand che rappresentiamo e quindi indirizzerei la domanda agli azionisti”.

Lei è in Banca Generali da dieci anni. Un periodo nel quale la banca ha visto aumentare le proprie masse da 25 a 83 miliardi di euro. Come saranno i prossimi dieci?
“Essere riusciti a posizionare Banca Generali sul podio dei gruppi con le maggiori masse gestite nelprivate banking, dietro solo alle due grandi commerciali, è un risultato importante, insperabile dieci anni fa e una grandissima soddisfazione perché siamo stati i primi a introdurre una logica strutturata di wealth managementin una rete di consulenza. In questi anni abbiamo avuto sempre molta attenzione a remunerare gli azionisti e alla sostenibilità. Nel nostro settore la differenza viene fatta dai professionisti con cui si lavora e sono davvero onorato di guidare un team tanto capace. Ecco, se guardo avanti vorrei riuscire ad amplificare la portata della figura del consulente finanziario in Italia, soprattutto attraendo i nuovi talenti e parallelamente centrando gli obiettivi del nostro piano industriale”.

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