Le storie di successo non devono fermarsi. Potrebbe riassumersi in così poche battute la presentazione che è stata rivolta alla stampa, dal management al completo, del gruppo Mediobanca che ha snocciolato tutti i numeri del nuovo piano 2023-2026 denominato One brand One Culture.

 

Se nel precedente piano si era puntato su un business distintivo e specializzato il cui sviluppo era prioritario per il gruppo con il lancio del modello di Private & Investment Banking  e della piattaforma di Private Market, nel nuovo piano Mediobanca vuole affermarsi come operatore leader nel wealth management capace di attrarre i migliori talenti e clienti sul mercato. Per questo accellerà il processo di riposizionamento attraverso una piattaforma completa in termini di clientela core (da UHNWI a Affluent), offerta di prodotti e modello di servizi dedicati con un modello di private & investment banking e asset management in house attraverso una consulenza guidata e con una significativa crescita in termini di dimensioni, redditività ed efficienza.

 

Sui numeri Alberto Nagel, (nella foto) a.d. del gruppo ha indicato che la rete distributiva raggiungerà la quota di 1.500 professionisti e un TFA di 115 miliardi e un AuM/AUA di 85 miliardi (+13%) e una crescita dei ricavi del 10% a 1 miliardo. Per raggiungere tali target il brand e la cultura Mediobanca sarà declinata su tutta la filiera di clientela e nell'offerta prodotti. 

 

Nel presentare il re-branding di CheBanca! in Mediobanca Premier si è annunciato che la nuova immagine sarà avviata a partire da gennaio 2024. La rete verrà ampliata con un aumento del 25% dei professionisti (1500 professionisti a fine piano) di cui 750 come consulenti premier. Si assisterà anche a un aumento del portafoglio medio per banker a circa 65/70 milioni, per effetto del riposizionamento verso la clientela di fascia alta e una maggiore capacità di raccolta che si attende possa raddoppiare a circa 10 miliardi l'anno grazie a maggiori dimensioni e dalla crescente produttività e riposizionamento e efficacia del modello di private e investment banking. 

 

Sempre su Mediobanca Premier si assisterà a una valorizzazione della "Mediobanca Academy" che replica il concetto già in essere nella parte CIB della "scuola di banking" per aumentare il senso di appartenenza e creare una cultura distintiva, soprattutto sul fronte dei giovani banker e a sostegno della produttività dei senior. 

 

GianLuca Sichel, a,d, di CheBanca! ritiene che il piano di crescita è alla portata del gruppo e che Mediobanca Premier possa diventare un catalizzatore di eccellenze sul mercato, per alcuni banker e financial advisor che non sono soddisfatti della loro società e che vogliono affidarsi a un gruppo solido, che possono offrire a una consulenza ad ampio raggio ai prorpri clienti e servire il cliente in un ambiente stimolante, forte delle sinergie della casa madre. Non esclude inoltre, così come gli altri componenti del management, che il gruppo si possa guardare attorno per crescere con operatori di egual misura per creare un gruppo più forte nell'ambito della consulenza. 

 

Tra i target del piano è prevista una crescita nei ricavi a 3,8 miliardi (+6%) con solida contribuzione da parte di tutti i segmenti di attività. Il WM avrà il maggior tasso di crescita organica (+10%) ed è atteso che superi 1 miliardo di ricavi, divenendo il primo contributore alle commissioni del Gruppo in via complementare al Corporate & Investment Banking (“CIB”), la cui crescita nei ricavi è attesa essere pari all’11% (7% organica) sino a 0,9 miliardi; il CF (consumer finance) manterrà la sua funzione di motore della crescita del margine di interesse di gruppo (circa due terzi del totale) con uno sviluppo dei ricavi complessivi del 5% (a circa 1,3 miliardi); il segmento Insurance (“INS”) confermerà la sua contribuzione positiva al gruppo con ricavi in crescita del 6% (a circa 0,5 miliardi). "Seppure vogliamo crescere nel wm non vogliamo togliere attenzione al consumer finance e all'insurance" precisa l'a.d. di Mediobanca Nagel. 

 

 

Altro punto forte del piano è rappresentato dal gestito. Sul comparto del risparmio gestito italiano, tra i più ampi in Europa, il gruppo ha interessanti margini di sviluppo, visto che ci sono circa 5 trilioni di ricchezza finanziaria, concentrata nei segmenti Affluent (per il 75%) e HNWI, con tassi di sviluppo superiori alla crescita media del PIL domestico; di questa solo il 35% è in forma di AUM/AUA.

 

In tale ambito si sta assistendo per il gruppo ha una trasformazione, con crescita delle quote di mercato degli operatori specializzati e misti (banche con reti di vendita dedicate) a discapito delle banche universali. Oggi si intravede il fabbisogno crescente di “protezione e programmazione finanziaria” da parte dei risparmiatori, nonché di “ricerca di rendimento alternativo”, in particolare da parte dei clienti più sofisticati interessati alla diversificazione di portafoglio, tendenza favorita dall’alta inflazione. Questo porta ad una polarizzazione della domanda/offerta dell’industria su prodotti alpha (anche illiquidi, alternative, private equity) o passivi, con conseguente difficoltà degli operatori indistinti;

 

“Con il piano ONE BRAND - ONE CULTURE, Mediobanca intende realizzare una crescita sostanziale delle attività a basso assorbimento di capitale, puntando a conseguire i migliori rendimenti di settore, associati a un basso profilo di rischio e a un significativo aumento della remunerazione degli azionisti. Questo entusiasmante percorso sarà compiuto rimanendo ancorati alla "scuola di banca responsabile" saldamente radicata nel DNA della Banca" conclude Nagel.