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Indipendenza energetica, le rinnovabili non bastano

10/7/2022 | Redazione Advisor

A sostenerlo in un recente paper è Leonardo Riolo, research analyst di MainStreet Partners


“L'Italia ha reagito con tempestività per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, per accelerare lo sviluppo dell'energia rinnovabile. A oggi abbiamo dimezzato la nostra dipendenza dal gas russo e contiamo di diventarne completamente indipendenti dal 2024” così ha dichiarato il premier uscente Mario Draghi  nel suo discorso pronunciato di fronte all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a New York.

Effettivamente, le fonti di energia rinnovabili convenzionali (fotovoltaico, eolico, e idrico) bastano all’Italia per fare a meno delle fonti fossili provenienti dalla Russia. Ma non per raggiungere la totale indipendenza energetica del Paese, forse non sono sufficienti.

 

Per Leonardo Riolo, research analyst di MainStreet Partners, bisogna analizzare la situazione italiana che è alquanto complessa. "Il Paese secondo il recente rapporto stilato dal think tank The European House Ambrosetti assieme ad A2A, è al secondo posto in Europa per (potenziale) disponibilità di energie rinnovabili, che nel 2021 hanno soddisfatto circa un quinto del fabbisogno energetico. Allo stesso tempo peró, l’Italia si trova solo al 23esimo posto per autonomia energetica: lo scorso anno, prima dell'avvio del conflitto in Ucraina, l'Italia evidenziava una dipendenza energetica al 78%, fra le più alte nell'Unione Europea, dove la media è al 60,5%" evidenzia l'analista di Mainstreet Partners.

 

"Se è vero che gli ultimi sforzi per ridurre la dipendenza da Mosca hanno prodotto importanti risultati (nei primi sette mesi del 2022 è stato importato il 38% in meno di gas russo rispetto allo stesso periodo del 2021 e la dipendenza dall'import russo di gas è passata dal 40 al 18%) è vero anche che questo risultato è stato in gran parte raggiunto con l'aumento delle importazioni da altri Paesi" precisa Riolo.

 

Ma di cosa ha bisogno l’Italia per rendersi indipendente dal gas e petrolio russo e progredire verso l’indipendenza energetica?

 

"L'Italia ha forti potenzialità di espansione del settore delle rinnovabili. Il Paese sarebbe in grado di aumentare in misura sostanziale la produzione di energia da solare fotovoltaico, con un incremento di  105,1 GW di solare (quasi cinque volte la capacità oggi installata) a quota 126,7 GW; sull'eolico, l'aumento potrebbe essere di 21,1 GW  (quasi due volte la capacità oggi installata), in parte grazie a repowering e revamping di impianti già esistenti, con il raggiungimento di 32 GW; sull'idroelettrico, con il revamping di impianti esistenti e sviluppo del mini-elettrico, si potrebbe registrare una crescita di 3,3 GW a quota 19,1 GW" sottolinea il research analyst di MainStreet Partners, ma sono necessari investimenti per sviluppare l'intero potenziale. 

 

" Attenendosi alle stime dei costi di installazione elaborate dall'Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena), facendo riferimento solo ad eolico, solare e idroelettrico, per l’installazione dell’intero potenziale delle rinnovabili stimato dal rapporto di Ambrosetti sarebbero necessari circa 145 miliardi di euro" continua l'esperto.

 

Considerata l'importante posta in gioco – una produzione energetica più sostenibile e una minore dipendenza dall'import di energia – e le elevate risorse necessarie, la transizione può diventare anche un'interessante opportunità di investimento.

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