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Classifica di sostenibilità: l'Italia migliora sul fronte della parità di genere

2/15/2024 | Marcella Persola

Le classifiche di sostenibilità di DPAM definiscono l’universo di investimento per i portafogli di titoli governativi e bilanciati che investono in paesi considerati sostenibili.


Norvegia, Danimarca e Svezia sono tra i paesi OCSE quelli maggiormente sostenibili, secondo le classifiche di sostenibilità stilata da DPAM, che definiscono l'universo di investimento per i portafogli di titoli governativi e bilanciati. Nella graduatoria la Groenlandia guadagna cinque posizioni e scalza al quarto posto la Svizzera. Arretra invece il Lussemburgo che lascia il sesto posto all’Irlanda, in decisa salita dal tredicesimo grazie al miglioramento della performance in termini di sostenibilità, con un punteggio salito a 71,4 da 66,3. Questo risultato si deve – come evidenzia una nota del gruppo- ad un significativo miglioramento sul fronte del cambiamento climatico, con una simultanea riduzione degli incentivi per i combustibili fossili e un incremento della quota di rinnovabili nel mix dei consumi energetici, ad una leggera flessione delle disuguaglianze di reddito e ad un maggiore accesso e utilizzo di internet.

Continuano a rimanere escluse dall’universo investibile invece Italia e Grecia, insieme ad importanti attori globali come Giappone, USA e Corea del Sud, seppure sull’Italia è da evidenziare il progresso sul fronte della parità di genere che registra un punteggio molto elevato posizionandosi al sesto posto per questo sotto-tema. Ci sono invece margini di miglioramento per quanto riguarda i livelli di tolleranza e inclusione degli immigrati e sul fronte del cambiamento climatico: il nostro Paese è ancora significativamente dipendente da petrolio e gas e la porzione di rinnovabili è relativamente bassa rispetto agli altri Paesi OCSE.

Il confronto continua a evidenziare inoltre tassi di disoccupazione, specialmente di lungo periodo, elevati per l’Italia mentre, sul fronte salute e benessere, il Paese performa meglio degli altri grazie a punteggi elevati in ambito di sicurezza alimentare e bassi tassi di mortalità infantile. Il rapporto evidenzia infine che c’è ancora da lavorare sul fronte dell’accesso a Internet e dell’innovazione. In Italia solo l’85,06% della popolazione utilizzava internet nel 2022, rispetto al 94,49% della Spagna (World Bank DataBank). Sotto questo aspetto, dal momento che tutti gli stati membri dell’OCSE hanno punteggi simili a quelli della Spagna, l’Italia è penultima, appena prima della Colombia. 

 

Restando nelle prime venti posizioni, nel Vecchio Continente avanza il Regno Unito e peggiorano Germania e Francia, mentre Portogallo e Spagna passano rispettivamente al diciottesimo e al diciannovesimo posto dal ventunesimo e venticinquesimo. Spicca, infine, l’Estonia al quindicesimo posto.

 

Se volgiamo l’orizzonte verso i paesi emergenti, nel primo quartile per sostenibilità fra i Paesi emergenti troviamo Paesi OCSE esclusi dall’universo investibile di DPAM come Corea del Sud e Israele, accanto a numerosi Paesi dell’est Europa come Polonia, Ungheria, Romania, Montenegro, Albania, Bulgaria, Macedonia. L’Ungheria, nonostante la debolezza in tema di libertà civili e di stampa, registra diversi miglioramenti sul fronte delle tematiche sociali, in particolare, per quanto riguarda la qualità dell’assistenza sanitaria e la distribuzione della ricchezza. Anche le questioni ambientali mostrano un trend di miglioramento. Se si guarda, infine, ai Paesi del gruppo denominato “BRICS”, che di recente hanno accolto l’Arabia Saudita, solo Brasile e Sudafrica figurano nel secondo quartile mentre l’India ricade nell’ultimo; Russia, Cina e Arabia Saudita sono esclusi dalla classifica perché rientrano nella lista dei Paesi classificati da autorevoli fonti internazionali come "non liberi" e confermati come "regimi autoritari”.

 

“Oggi l'economia non è al servizio dei cittadini e del pianeta e mostra i suoi limiti in termini di crescita. Invece di guardare alla crescita attraverso la lente del PIL, dobbiamo valutare se l'economia finanzi aspetti chiave come l'istruzione o la salute di buona qualità per tutti. Questo è esattamente ciò che fa il nostro modello proprietario dal 2007” ha detto Ophélie Mortier, (nella foto) chief sustainable investment officer di DPAM, in occasione della pubblicazione delle nuove classifiche DPAM di sostenibilità dei Paesi OCSE ed emergenti.

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