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Forti emissioni di bond governativi ESG nell’area euro

2/19/2024 | Marcella Persola

Nessun nuovo record di emissioni per i bond governativi green. Per l'esperto di Generali Investments l'Europa difenderà la sua posizione dominante, con la Francia in vetta


Stabili le emissioni governative ESG. Nel 2024 nell’area euro l’attività di emissione sovrana è rimasta allo stesso livello del 2023. Questa l'opinione espressa da Florian Späte, senior bond strategist di Generali Investments che ha evidenziato come la Francia ha già emesso un’obbligazione verde a lungo termine (con un volume di 8 miliardi di euro), mentre la Germania continuerà a costruire una curva benchmark EA verde. 

La Francia rimane infatti il Paese con il maggior volume titoli di Stato ESG emessi in Europa, seguita dalla Germania. Belgio e Lussemburgo in particolare hanno beneficiato del loro status di sede di importanti istituzioni europee. Complessivamente, lo scorso anno il settore governativo nell’area euro ha collocato un volume di circa 150 miliardi di euro. Quasi due terzi dei nuovi titoli di Stato ESG erano green bond (obbligazioni verdi), in quanto la quota di obbligazioni sociali ha continuato a diminuire con l’UE che non emette più obbligazioni SURE (State Supported Short-time work).

Ampliando la visione a livello globale e considerando gli emittenti privati, si può vedere che l’Europa ha continuato a dominare il mercato ESG nel 2023 (oltre il 40% degli ESG sono denominati in euro). Tuttavia, la quota degli emittenti dell’Asia/Pacifico è aumentata considerevolmente. Circa il 50% delle nuove obbligazioni ESG sono emesse dal settore governativo.

Se la situazione europea è favorevole, a livello globale invece si intravede qualche criticità. Come suggerisce l'esperto a livello globale, il volume delle emissioni di obbligazioni ESG è diminuito nel 2023 per il secondo anno consecutivo (anche se solo leggermente) a causa dell’estinzione dell’emissione di obbligazioni di mitigazione del Covid-19. 

“Per il 2024 prevediamo che il volume delle emissioni rimarrà più o meno allo stesso livello dell’anno precedente. Si prevede che l’Europa difenderà la sua posizione dominante mentre il Nord America resterà ulteriormente indietro. Le imminenti elezioni presidenziali e il movimento anti-ESG in corso manterranno alcuni emittenti in disparte, in attesa di maggiore chiarezza politica in futuro” conclude Späte.

 

 

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