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Cassa Lombarda, tempo di pausa sui mercati

3/28/2012

Dalla nota settimanale, la contrazione più rapida dell’economia della zona euro a marzo, suggerirebbe un ritorno in recessione, con la produzione in discesa sia nel quarto trimestre 2011 che nel primo trimestre 2012


I mercati sono stati sotto pressione a causa di un set di dati macro negativi. La nota settimanale di Cassa Lombarda fa il punto ed entra nel dettaglio, precisando che alla debolezza dell’indice PMI manifatturiero cinese (alla quinta contrazione mensile consecutiva), si sono aggiunte le indagini PMI per i paesi dell'Eurozona che hanno evidenziato una frenata dell'attività manifatturiera anche per Germania e Francia.

 
La contrazione più rapida dell’economia della zona euro a marzo, suggerirebbe un ritorno in recessione, con la produzione in discesa sia nel quarto trimestre 2011 che nel primo trimestre 2012. In America, il quadro macro è stato prevalentemente positivo, anche se il settore immobiliare continua a fornire segnali contraddittori.
 
Sul fronte obbligazioni, l’inatteso calo degli indici PMI in Europa e in Cina ha giustificato una fase di presa di profitto su credito e governativi periferici con un contestuale calo dei rendimenti sui governativi core. In una settimana di allargamento per gli spread dei governativi periferici si è comunque assistito ad un’asta di successo per il nuovo BTP Italia destinato alla clientela retail che ha raccolto oltre 7 miliardi di euro. 
 
L’attività del settore primario è stata particolarmente intensa: nella sola giornata di martedì sono stati collocati bond corporate per 6,6 miliardi di euro, massimo giornaliero da oltre due anni. Il premio di rendimento rispetto al bund richiesto dagli investitori per comprare bond corporate si è stretto di 61 punti base da dicembre portandosi a 140 punti base (minimo da sette mesi).
 
Per mercati azionari si evidenzia una spinta in correzione sulla scia di dati macro contrastanti. La correzione ha colpito soprattutto i titoli dei settori ciclici (settore auto a seguito dell’annuncio dell’aumento dei prezzi dei carburanti in Cina) mentre miglior tenuta hanno mostrato i titoli dei settori delle telecomunicazioni. 
 
Nonostante dati macro non entusiasmanti l’euro si è unito a yen e franco svizzero nel club delle divise che hanno mostrato una certa forza. Settimana difficile per il dollaro e per le divise di “carry” sempre piuttosto sensibili alle indicazioni relative al ciclo economico. 
 
In sintesi, dopo un avvio di anno estremamente positivo per gli attivi di rischio, gli investitori hanno iniziato ad interrogarsi sulla sostenibilità di questo ritmo di recupero a fronte di dati macro contrastanti in particolare in Europa e Cina. Il tutto ha favorito un contesto che dovrebbe tradursi in una fase di pausa sui mercati. Nuovi rialzi, infatti, possono concretizzarsi solo a fronte di dati macroeconomici che confermino le attese di ripresa insite negli indicatori di fiducia e anticipatori diffusi negli ultimi mesi.

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