Il colosso russo Sberbank tratta la quota di controllo della Alior Bank di Romain Zaleski, il 30% restato ancora in portafoglio all'istituto polacco dopo la quotazione.

Sberbank è la più grande e antica banca commerciale statale russa, tra i Top 20 dei gruppi del credito più quotati al mondo, tanto che tra gli istituti europei è secondo per dimensioni solo al colosso Hsbc: nel settembre scorso Sberbank ha dato il via a una privatizzazione parziale delle proprie azioni mettendo in vendita a Mosca e a Londra una quota del 7,58% del capitale.

 

Il controllo statale resta tuttavia saldo: la Banca centrale russa rimane infatti il primo azionista della Sberbank con il 50% più un voto. Negli ultimi anni l'istituto moscovita, che ha 1300 filiali e 240mila dipendenti in 16 paesi del mondo (con una forte presenza in Ucraina, in Kazakhstan e in Bielorussia) e tocca in Borsa una capitalizzazione di 70 miliardi di dollari, ha iniziato una decisa campagna di espansione in Centro-Est Europa.

Ha rilevato la Volksbank in Serbia dalla banca austriaca Volksbank International e, prima ancora, ha comprato per 2,38 miliardi di euro in Turchia dalla franco belga Dexia il gruppo Denizbnak. Ora starebbe guardando ad altre operazioni di acquisizione, tra cui appunto la polacca Alior Bank di Zaleski. Proprio Volksbank potrebbe diventare in futuro la piattaforma per l'espansione internazionale.

 

L'obiettivo della banca

Sberbank mira ad entrare tra le primi dieci banche per capitalizzazione al mondo: target raggiungibile grazie alle acquisizioni che sarebbero ora in cantiere.
Il colosso russo presieduto da German Gref ha potuto infatti contare negli ultimi anni sugli aiuti del governo di Mosca, necessari anche a catturare un robusto portafoglio di clienti corporate, adeguando il proprio network tecnologico. Poi, ultimamente, è iniziata anche l'espansione nel retail, senza badare a spese.

 

Curiosità

Tra gli azionisti di Sberbank, con una quota di minoranza, c'è anche l'oligarca russo Suleiman Kerimov, proprietario della Nafta Moskva, una delle maggiori compagnie petrolifere russe, amico di Putin e azionista della squadra di calcio dell'Anzhi Makhachkala, la stessa che ha ingaggiato Eto'o, rilevandolo dall'Inter, con un compenso di 45 milioni di euro netti all'anno.