Da gennaio 2014 la parte variabile delle remunerazioni degli operatori bancari non può superare il 100% del fisso e solo a certe condizioni gli azionisti possono portarla al doppio della componente fissa. E' quanto prescrivono le norme tecniche sui bonus dei bancari la cui attività ha una incidenza significativa sul profilo di rischio degli istituti di credito, adottate oggi dalla Commissione Ue e che vanno a completare le disposizioni della direttiva CRD4 entrata in vigore nel luglio scorso.

In linea generale, spiega la Commissione, viene considerato un operatore con una incidenza significativa sul profilo di rischio delle banche chi ha un ruolo decisionale o ha comunque il potere di impegnare la banca in termini di esposizione al rischio di credito, se la sua remunerazione totale supera 500.000 euro l'anno o fa parte dello 0,3% del personale della banca con remunerazione più alta o se la sua remunerazione è uguale o superiore alla remunerazione più bassa riconosciuta a un membro della direzione generale o a un altro soggetto che assume dei rischi significativi.

Per quanto riguarda l'Italia, resta da capire ora se le nuove norme tecniche possano essere applicate anche alle reti dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) in base alla linea dettata da Bankitalia nel documento sottoposto a consultazione pubblica a gennaio in cui veniva introdotto un rapporto di 1 : 1 tra la componente fissa e variabile. Parlamento e Consiglio europeo, inoltre, hanno un mese di tempo, periodo che può essere prolungato di due mesi, per esercitare il "diritto di esame". Poi le norme tecniche saranno pubblicate nella gazzetta ufficiale Ue ed entreranno in vigore venti giorni dopo.

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