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Efama, la MiFID non tratta i prodotti nello stesso modo

1/17/2014 | Marcella Persola

Secondo l'associazione europea l'esclusione dei prodotti finanziari provocherebbe una disomogeneità di trattamento che non tutela a pieno di investitori.


L'accordo sulla MiFID non piace ad EFAMA. L'associazione che riunisce gli operatori dell'industria del risparmio gestito in Europa si dice delusa dal testo di revisione della MiFID 2.
Il trilogo conclusosi nei giorni scorsi non ha sortito secondo EFAMA gli effetti sperati dall'associazione europea, in quanto seppure ci si possa dire soddisfatti dell'accordo raggiunto, non si è voluto creare un terreno comune di operatività per i prodotti finanziari.

In particolare l'associazione punta il dito contro i prodotti assicurativi che sarebbero stati esclusi dall'accordo finale, creando quindi un livello disomogeneo di trattamento tra i prodotti finanziari. Stando così le cose EFAMA si augura che quanto prima il Parlamento Europeo riprende in mano la discussione sulla IMD 2 in modo da assicurare che il livello di protezione offerto agli investitori finali sia lo stesso a prescindere dal prodotto finanziario scelto.

Per Peter de Proft, d.g. di EFAMA "Siamo delusi che non tutti i prodotti finanziari siano stati trattati egualmente. Crediamo che sia corretto che nell'interesse degli investitori si applichino le stesse regole a tutti i prodotti. Per questo invitiamo i legislatori europei a usare la IMD 2 per rettificare questo e creare un livello comune di applicazione delle regole".

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