Mifid II slitta al 2018 per dare maggiore tempo all'industria finanziaria di prepararsi. E' questa la motivazione principale adotta da Martin Merlin, direttore dell'unità sui servizi finanziari della Commissione Europea, per giustificare lo slittamento di un anno per l'entrata in vigore della Mifid II. A riportare la notizia è l'agenzia Reuters che ha indicato come Merlin abbia sottolineato che vi sono alcuni aspetti della direttiva che richiedono una maggiore implementazione.  

Ci si riferisce in particolare a quegli aspetti che avranno un effetto diretto sull'attività dei financial advisor come la possibile revisione del concetto di indipendenza o aspetti più tecnici per le società. E non solo per l'esponente della Commissione Europea il ritardo è necessario "se vogliamo avere una corretta ed efficace attuazione". Per questo secondo l'esperto "forse l'approccio più semplice e giuridicamente corretto sarebbe quello di ritardare l'intero pacchetto di un anno".

Steven Maijoor, presidente dell'ESMA, ha detto al comitato che un ritardo può essere necessario vista la complessità per i regolatori, le banche e i broker di adattare i sistemi alle nuove regole in tempo per la data di inizio 2017. Le nuove regole richiedono, infatti, molto più segnalazione delle operazioni alle autorità di regolamentazione rispetto al passato.

L'industria finanziaria, secondo alcuni, accoglierà con estremo favore questo ritardo. Anche se l'esponente della Commissione Europea, Merlin, avverte il semplice rinvio dell'entrata in vigore, non vuol dire riaprire la direttiva a proposte di modifiche.