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Federpromm: estendere il contratto del credito a tutti i CF

6/12/2017

È quanto propone l'associazione guidata dal segretario Manlio Marucci nelle osservazioni al decreto di attuazione della MiFID II in esame in Parlamento


Estendere il contratto nazionale del credito a tutti i consulenti abilitati all’offerta fuori sede. È quanto propongono alle Commissione Finanze del Senato, dove è in esame il decreto di attuazione della MiFID II, le associazioni Federpromm –Uiltucs, il sindacato che rappresenta il mondo dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (ex promotori), guidato dal segretario generale Manlio Marucci, e Opec Financial, associazione che rappresenta in fee-only, nata sotto l’ala di Federpromm e guidato dal segretario generale Tullio Dodero.

Nelle osservazioni inviati al presidente della Commissione Mauro Maria Marino, le due associazioni propongono di modificare nell’articolo 1 dello schema del decreto, che andrà a modificare il TUF, la parola “esercita professionalmente l’offerta fuori sede come dipendente,agente o mandatario” con “offerta fuori sede secondo la disciplina contrattuale applicata al settore del credito”. Motivo? Secondo Federpromm e Opec Financial, la struttura del rapporto contrattuale degli ex pf con i soggetti abilitati, formulata con la legge sulle SIM del 1991 (come dipendente, come agente e come mandatario) e riproposta sia con Eurosim e Tuf, si è rilevata "inefficace e piena di contraddizioni" a causa del "modello contrattuale quasi esclusivamente di agenzia che ha prodotto migliaia di contenziosi legali e a livello di giurisprudenza cause di lavoro che molto spesso hanno generato confusione nell’applicazione delle norme, soprattutto per le figure di coordinamento e manageriali non disciplinate dal codice civile (artt. 1742 e sgg.)”.

La proposta di modifica, proseguono le associazioni nelle osservazioni, rende più efficace "l’applicazione di un contratto nazionale di riferimento al settore" e "una disciplina omogenea in grado di dare maggiore trasparenza e tutele ai clienti ed investitori". Federpromm e Opec Financial propongono inoltre che i consulenti esibiscano un "tesserino di riconoscimento con foto tessera e numero di iscrizione all’OCF idoneo ad accertarne la sua identità". Tale documento, spiega Federpromm, qualifica "l’identità del consulente finanziario sia come status sia come ruolo e dà sicurezza al potenziale cliente che intrattiene una relazione fiduciaria e il consulente". Le due associazioni, infine, propongono che gli agenti di cambio, qualora non esercitino l’attività, possono iscriversi senza il superamento dell’esame a una delle sezioni di cui all’art.30-bis del presente decreto.

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