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MiFID II e SGR: la product governance fa aumentare i costi

5/23/2019

È quanto emerge da una recente survey condotta da CFA Institute. Continua a ridursi la ricerca azionaria specializzata sulle Pmi


L'entrata in vigore della MiFID II, a gennaio 2018, ha fatto aumentare gli oneri amministrativi delle imprese del settore, che però non segnalano alcuno sconvolgimento alla loro attività. È quanto emerge da una recente survey condotta da CFA Institute, presentato il 22 maggio a Roma al convegno organizzato da CFA Society Italy "Mifid II: un anno dopo", che indica anche una speranza diffusa tra gli operatori di vedere ridursi col tempo, man mano che i processi diventano più automatizzati, i maggiori costi di amministrazione e di reporting. Stando alla survey, che ha coinvolto 496 professionisti certificati che lavorano in 449 differenti società presenti in 25 paesi europei, la maggior parte delle società del settore intervistate a livello europeo ha espresso soddisfazione sugli obiettivi di MiFID II, identificando i principali benefici in una riduzione dei costi per i servizi di ricerca per i clienti finali, in una migliore responsabilità nella contrattazione di detti servizi e in una maggiore trasparenza su costi ed oneri dei prodotti di investimento.

"Le opinioni - si legge nel summary della ricerca - sono state più divise sul fatto se tutti questi obiettivi fossero già stati raggiunti, oltre a preoccupazioni per alcune conseguenze non previste". Contrariamente alle aspettative iniziali, la maggior parte delle società di gestione europee intervistate da CFA Institute ha deciso di assorbire direttamente il costo della ricerca piuttosto che trasferirlo ai propri clienti, "una decisione presa in gran parte per motivi di concorrenza in un momento nel quale i fondi attivi sono già sotto pressione da strategie passive più economiche" spiega il summary della ricerca 

Tutti i partecipanti al mercato dei capitali hanno dovuto rivedere i loro modelli di business a seguito dell'entrata in vigore della nuova normativa. "Quelli sul lato del sell-side - prosegue la ricerca - sono stati più direttamente influenzati, con MiFID II che ha esacerbato la tendenza secolare nella riduzione dei loro ricavi, in particolare nel trading azionario. Mentre è vero che alcune imprese hanno dovuto ridurre la propria attività, ad oggi i timori di massicci licenziamenti di analisti non sono stati confermati. Una conclusione uniforme in tutto il continente è che i gestori non ritengono che il numero di analisti del sell-side crollerà precipitosamente: ci sarà maggiore selezione e segmentazione tra buona e cattiva ricerca, ma i gestori continuano ad apprezzare e necessitare l’accesso a panel di esperti".

L’impatto è stato ancora meno pronunciato sul buy-side: le aziende più grandi hanno aggiunto specialisti per colmare le lacune, ma non hanno intrapreso vasti programmi di assunzione. "Il timore è che, sia sul buy- che sul sell-side, solo i player più grandi e globali sopravvivranno, con MiFID II che fungerà da catalizzatore del crescente consolidamento in entrambi i settori. Inoltre, la ricerca azionaria sulle PMI continua a ridursi, in aperto contrasto con altre azioni intraprese dalle autorità europee per facilitare il loro accesso ai mercati dei capitali" conclude la ricerca.

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