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La Svizzera punta sui Paperoni dell'Est e Sud America

9/5/2014 | Massimo Morici

A seguito del braccio di ferro con il fisco degli USA e dell'Unione europea, il settore bancario svizzero continua a difendere la propria posizione nel campo globale del private banking transfrontaliero


Nonostante il braccio di ferro sul fisco con USA ed Europa, gli sviluppi giuridici in ambito fiscale internazionale e le evoluzioni del quadro interno, con l’annunciato addio al segreto bancario, il settore bancario svizzero continua a difendere la propria posizione nel campo globale del private banking transfrontaliero, riconfermandosi leader a livello mondiale con una quota di mercato del 26%. Non solo. I patrimoni in gestione delle banche elvetiche nel 2013 hanno registrato complessivamente un incremento rispetto all'anno precedente di 340 miliardi di franchi, attestandosi a 6.136 miliardi di franchi.
 
 
Questo progresso, si legge in una nota  dell’Associazione svizzera dei banchieri, è riconducibile da un lato ai deflussi dai mercati emergenti – in primis America Latina ed Europa orientale – nonché a uno sviluppo positivo del mercato dei capitali, che ha compensato la flessione dei patrimoni provenienti dall’Europa occidentale, presumibilmente a causa della regolarizzazione delle posizioni storiche e dei conseguenti esborsi per saldare le imposte dovute. In prospettiva futura, prosegue l'associazione, sono attesi ulteriori deflussi di capitali di clienti dell’Europa occidentale, mentre al contempo dovrebbe tuttavia proseguire il trend di crescita dei patrimoni provenienti dai mercati emergenti.
 
 
La quota di patrimoni esteri in gestione si colloca invariata appena al di sopra del 50% e, secondo le previsioni, in una prospettiva di medio periodo la Svizzera è destinata a rimanere il numero uno globale in questo ambito. Gli sviluppi attuali, infatti, dovrebbero portare sia a una serie di consolidamenti nel settore bancario, sia a un cambiamento strutturale: mentre a fine 2013 in Svizzera erano operativi 283 istituti bancari, l’anno precedente il loro numero era superiore di 14 unità.
 
 
Nel corso del 2013, inoltre, sono stati registrati otto acquisizioni, una fusione, cinque svincoli dallo status di banca e una chiusura di una filiale bancaria estera, a fronte soltanto della nuova inclusione di PostFinance. Questo trend di consolidamento, conclude l'associazione dei banchieri, è proseguito anche nel primo semestre 2014, in particolare per quanto concerne le banche estere ed è quindi prevedibile che il settore bancario elvetico sia destinato nei prossimi anni a evidenziare un’ulteriore contrazione. 

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