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AAA cercasi banker 2.0

9/10/2014 | Redazione Advisor

Secondo l'Aipb solo il 5% dei professionisti ritiene i supporti informatici utili a valorizzare il proprio lavoro


I private banker italiani sono pronti ad affrontare la sfida tecnologica? In un'industria che cambia, dove i clienti più giovani ragionano già in modalità 2.0, sono inclini a confrontarsi via web con il banker, poco amanti del contatto fisico e tecnologicamente avanzati, anche la professione del consulente inevitabilmente cambia. Grazie ad una serie di strumenti che le strutture dedicate ai clienti di fascia alta mettono a disposizione delle rispettive squadre di professionisti: dai sistemi di verifica dell'adeguatezza, ai supporti per la conoscenza degli scenari di mercato, dagli aggiornamenti sulle caratteristiche tecniche dei prodotti e servizi proposti dalla banca ai sistemi di reportistica avanzata. Ma se, ad una prima valutazione, l’utilità media e spendibilità con il cliente dei supporti informatici disponibili appaiono elevate, questi strumenti non sembrano sempre in grado di supportare efficacemente il professionista nella quotidiana attività di consulenza: secondo un'indagine realizzata dall'Aipb, infatti, solo il 5% dei private banker afferma che, facendo un bilancio complessivo, questi supporti valorizzano il suo lavoro agli occhi del cliente.

 

Gli strumenti che massimizzano il binomio utilità e spendibilità sono soprattutto quelli a sostegno di progetti di sviluppo della professione: aggiornamenti sulle caratteristiche della gamma e aggiornamenti su servizi (propri o di terzi distribuiti dalla banca), advisory desk, monitoraggio dei portafogli nel tempo, simulazioni di consulenze, wealth planning, consulenza assicurativa, fiscale, gestione immobiliare del cliente e sistemi di reporting al cliente. Dalle analisi sulla clientela, secondo l'Aipb, i banker dovrebbero invece migliorare la capacità di sfruttare e valorizzare gli strumenti a supporto dell’interazione. Anche se, almeno per il momento, la consulenza rimane un servizio fisico, è sentita la necessità di integrare questi canali come metodo di rapporto per un contatto più quotidiano e come facilitatori della gestione del rapporto con il cliente.

 

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