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La (fitta) agenda del banker, poco tempo per formazione e nuovi clienti

9/24/2014 | Redazione Advisor

I professionisti vorrebbero dedicare più tempo allo sviluppo commerciale e delegare ad altri l'attività amministrativa.


Troppe attività amministrative, poco spazio per la formazione e lo sviluppo dell'attività commerciale. La settimana del banker è fatta di 45 ore e un'agenda molto fitta. Secondo un'indagine dell'Aipb, 20 ore sono investite nella gestione dell'attuale portafoglio clienti: quanto basta per generare livelli di customer satisfaction superiori rispetto a quella registrata dai potenziali clienti che potrebbero avere accesso ma non sono serviti da strutture private. I banker italiani sanno che questa fetta di clientela è molto ampia, pari a circa il 50% del totale e dedicano all'ampliamento della base clienti 6 ore alla settimana. Il risultato è un portafoglio rimasto piuttosto stabile negli ultimi anni, sia in termini di volumi che per numero di nuclei serviti. Al contrario, l'interpretazione che i banker danno del successo professionale è strettamente legata alla capacità di incrementare il portafoglio clienti a un ritmo superiore alla media di mercato: dedicare più tempo all'azione commerciale potrebbe quindi essere una buona leva per incrementare l'autosoddisfazione.

 

Un bravo banker è, al tempo stesso, un professionista capace di valorizzare costantemente le proprie competenze, incrementando il know how su tematiche di mercato e relazione con il cliente. Quante ore alla settimana dedica alla formazione? Solo quattro. Questo spiega perché solo il 28% dei banker si dichiara pienamente soddisfatto delle attività formative offerte dalla propria struttura di riferimento. Due ore alla settimana servono all'attività di gestione del team: spesso, infatti, quello del banker è un lavoro di squadra: il 37% necessita di avere un team di supporto, il 19% gestisce in prima persona un gruppo di professionisti. Restano 12 ore da dedicare ad attività amministrative. Ma si tratta di un onere mal visto che verrebbe volentieri sacrificato a favore dell'attività di sviluppo commerciale e di quella formativa.

 

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