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Silberston (Investec AM): “Prima del referendum, comprate franchi”

11/19/2014 | pieremilio.gadda

Qualunque sia il risultato del quesito sull'oro, la divisa elvetica potrebbe essere una buona scelta tattica


Dopo un crollo di oltre 40 punti percentuali dai massimi del 2011, l'oro potrebbe tornare a brillare. Grazie a un referendum che si terrà in Svizzera il 30 novembre nell'ambito dell'iniziativa “Save our Swiss Gold”. In caso di vittoria dei sì, infatti, la Banca nazionale svizzera sarebbe obbligata a detenere entro i confini nazionali almeno il 20% delle proprie riserve in oro fisico, con il divieto di vendita in futuro. Quale impatto potrebbe avere sulla politica della Swiss national bank (Snb)? “Alla fine di settembre le riserve in valuta estera di Berna ammontavano a 463 miliardi di franchi”, premette Russell Silberston, head of reserve management presso Investec am (nella foto).

 

Si tratta di un importo molto più elevato rispetto a pochi anni fa. Durante la crisi debitoria, nel settembre del 2011, infatti, la Banca nazionale impose un tetto di 1,20 all'apprezzamento della valuta locale contro l'euro. La crescita delle riserve estere è il risultato degli sforzi compiuti dall'autorità monetaria per difendere questo obiettivo (e la propria credibilità). “In caso di vittoria dei sì, è molto probabile che l'efficacia della politica monetaria venga però compromessa per due motivi essenziali: primo”, spiega Silberston, “la credibilità della Snb come istituzione sarebbe messa in discussione dal momento che la gestione delle riserve diventerebbe meno flessibile. In secondo luogo, la volatilità del suo bilancio aumenterà, in linea con le fluttuazioni su base giornaliera del prezzo dell'oro, alimentando ulteriormente, in potenza, le pressioni politiche”.

 

Solo una banca centrale molto credibile può permettersi di imporre un tetto al tasso di cambio con altre valute, mantenendolo fermo anche durante forti fibrillazioni dei mercati. “Se vincono i sì, la soglia di 1,20 sarebbe messa alla prova perché i mercati andrebbero a testare la decisione della Snb”. Tatticamente, quindi, il gestore suggerisce di comprare franchi svizzeri: “In caso di vittoria dei sì, la valuta dovrebbe apprezzarsi perché il mercato cercherà di mettere alla prova il tetto di 1,20. Con il no si manterrà lo status quo ma è improbabile che il franco svizzero subisca un crollo significativo, dati i noti problemi nella zona euro”.

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