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I banker sono già digitali, i clienti e le banche no

4/22/2015 | Redazione Advisor

Secondo l'Aipb, l'83% dei professionisti s'informa attraverso siti internet dedicati. Tra i clienti è solo il 27%


Le private bank italiane non sono pronte per la rivoluzione digitale. Secondo quanto emerge da “Digitalization in practice”, una ricerca condotta da Objectway, nel mondo del wealth management una istituzione su quattro non ha ancora fatto passi significativi verso l'utilizzo di strumenti tecnologici. Gli esperti ritengono tuttavia che quasi tutte le banche private, in Italia e in Europa, subiranno una maggiore spinta verso la digitalizzazione nell'arco dei prossimi due anni.

 

Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la fruizione dei contenuti e informazioni finanziarie. Analizzando il mercato, spiega l'Aipb, si scopre che per l'85% dei clienti private il consulente è la principale fonte informativa. Il 51% legge la stampa specializzata e solo il 27% dichiara di utilizzare costantemente internet, siti d'informazione economico finanziaria e social network. Anche su questo fronte, tuttavia, è in atto un cambiamento radicale. Con il progressivo trasferimento della ricchezza alle nuove generazioni, infatti, le private bank si troveranno a fare i conti con clienti più giovani e propensi all'utilizzo delle nuove tecnologie. A cambiare, suggerisce l'Aipb, non sono solo gli strumenti disponibili ma in generale tutto il modello di relazione con il banker, a cominciare dalle modalità di contatto: i clienti più giovani necessitano di strumenti più semplici, sono più informati, vogliono avere accesso immediato alle informazioni da parte della banca, capire meglio ed essere maggiormente coinvolti nelle decisioni d'investimento.

 

D'altra parte, i banker sembrano già oggi molto più “digitali”: secondo un’indagine realizzata dall'Aipb somministrando un questionario online a quasi 2.000 Private Banker, l’83% dei professionisti si informa attraverso siti internet dedicati, il 50% raccoglie spunti dalla stampa specializzata mentre il 38,2% partecipa ai road show organizzati dalle case prodotto. Si possono osservare delle differenze di genere nella scelta delle fonti informative da utilizzare a supporto dell'attività: le donne apprezzano più degli uomini la partecipazione a corsi formativi e le presentazioni di natura commerciale mentre amano meno i road show. Anche l'età influenza la scelta delle fonti informative: al crescere dell'età, diminuisce la propensione a frequentare siti internet dedicati e stampa specializzata e aumenta la preferenza per le presentazioni di tipo commerciale.

 

Intanto, cresce progressivamente anche la presenza sui social network: se è vero che solo il 15,6% li utilizza a scopo lavorativo, il 44% dei rispondenti intravede nella partecipazione a blog o discussioni su temi inerenti alla propria sfera professionale uno strumento per migliorare la reputazione e aumentare la propria visibilità.

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