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MPS gioca il poker: innovazione, consulenza e...

6/10/2015 | Francesco D'Arco

Francesco Fanti, responsabile area private banking dell'istituto, svela i quattro fattori chiave del progetto che ha come obiettivo la leadership del mercato.


Innovazione, consulenza, preparazione e impegno personale. Sono questi i quattro fattori chiave del progetto private di Banca Monte dei Paschi. Un progetto che è stato presentato dai vertici della società il 18 e 19 maggio scorso a Siena durante il Meeting Annuale dedicato alla rete private e private top, cui hanno preso parte oltre 420 Private Banker. Una due giorni caratterizzata dal claim "Noi ci siamo" e dalla volontà di distinguersi per l'eccellenza dei servizi. Ma cosa si nasconde dietro alle parole chiave innovazione, consulenza, preparazione e impegno personale? Lo abbiamo chiesto a Francesco Fanti (nella foto), responsabile area private banking di Banca MPS.

 

Nel corso della due giorni senese avete puntato molto l'attenzione sull'innovazione. Quali sono i progetti futuri di MPS su questo fronte?
Il nostro obiettivo è quello di avvicinare  gli uffici dei private banker al cliente finale. Già dal mese di settembre è a disposizione dei clienti e della rete di private banker di MPS Web Collaboration, la nuova modalità on line di erogazione di prodotti e servizi. Ma è solo l'inizio di un processo che ha come finalità ultima quella di rendere più agevole, rapida ed efficace la gestione della relazione con la clientela. E il prossimo passo sarà l'implementazione di nuovi processi finalizzati alla progressiva digitalizzazione dei servizi, grazie anche ad un forte irrobustimento della dotazione tecnologica dei nostri Private Banker.

 

Innovazione che, immagino, andrà di pari passo con l'evoluzione del servizio di consulenza?
Già sette anni fa MPS parlava di consulenza evoluta e offriva un servizio di advisory completo. Adesso abbiamo avviato anche il servizio di consulenza a pagamento già conforme con la Mifid 2. Ovviamente, nel momento in cui proponi un servizio a pagamento devi essere in condizione di poter fornire una presenza ancora più assidua e l'efficienza del servizio diventa centrale. Un'efficienza che deve toccare sia l'ambito dell'analisi del portafoglio sia l'analisi delle prospettive dei bisogni della clientela. Contenuti di qualità e multicanalità sono fattori che vanno di pari passo ed essenziali per chi ha l'ambizione di svolgere un ruolo di leader nel mercato del private banking.

 

Ma al centro rimane sempre il private banker. E qui entrano in gioco preparazione e impegno personale.
Sono da sempre un grandissimo fautore della formazione vista sotto un duplice aspetto: la formazione in aula e l'affiancamento. Sono due modalità di preparazione professionale complementari e devono guidare i private banker lungo un percorso coerente e, anche in questo caso, efficiente. In particolare ritengo che la preparazione e l'impegno personale debbano focalizzarsi, in primo luogo, su doti quali la capacità di ascolto e la capacità di osservazione che aiutano a creare empatia con il cliente finale. Un'empatia che diventa fondamentale per stabilire un rapporto fiduciario di lungo periodo tra private banker e cliente. Se si riesce a lavorare con efficacia su questi fattori è più facile gestire le fasi di difficoltà e diventare il punto di riferimento principale, qualificato e altamente specializzato, per l’ascolto e la soddisfazione delle esigenze della clientela. E questo è il nostro obiettivo. Da qui il claim "Noi ci siamo".

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