Tempo di lettura: 2min

Haefele (Ubs): “Il referendum greco? Vinceranno i sì”

6/29/2015 | pieremilio.gadda

Per il cio della banca svizzera, un eventuale sell-off sulle azioni europee rappresenta un’opportunità d’acquisto


“Il nostro scenario di base è che la Grecia non effettui il pagamento dovuto all’Fmi e i creditori non estendano il piano di salvataggio. Tuttavia rimane la possibilità che Atene attinga alle proprie riserve di emergenza”, precisa Mark Haefele, cio di Ubs wealth management, convinto che in occasione del referendum del prossimo 5 luglio prevarranno i sì, a favore dei creditori. In questo caso, si assisterebbe probabilmente a un periodo di forte incertezza, perché la credibilità del governo greco sarebbe messa in discussione.  “Se dovessero vincere i no, significherebbe il venir meno del supporto da parte dei creditori; le banche dovrebbero quasi certamente restare chiuse e la Grecia imboccherebbe un sentiero doloroso verso l’uscita dalla zona euro”.

 

Quali saranno le implicazioni sui mercati? L’universo obbligazionario e in particolare i bond societari diventeranno temporaneamente meno liquidi, incorporando un maggiore premio al rischio. È probabile, inoltre, che l’euro subisca un crollo improvviso contro il biglietto verde. “Ma gli investitori dovrebbero vedere un eventuale sell-off sulle azioni europee, in prossimità del referendum, come un’opportunità d’acquisto: il contesto macroeconomico globale rimane intatto”, dichiara Haefele, secondo cui la Bce dispone degli strumenti e della determinazione necessari per ripristinare la calma sui mercati.

 

Non dimentichiamo che i legami diretti di tipo finanziario e commerciale tra la Grecia e gli altri Paesi sono relativamente modesti. “Anche un eventuale collasso di Atene non avrebbe un impatto significativo sul resto della zona euro”. Che, del resto, si trova nella più robusta situazione economica da molti anni a questa parte: i prestiti bancari e i consumi sono entrambi in recupero, a favore di un migliore quadro di crescita macro. Per la prima volta in quattro anni, nel primo trimestre, ci sono state più revisioni al rialzo che al ribasso nelle stime sugli utili. “In definitiva – conclude Haefele - siamo convinti che restare investiti nelle azioni della zona euro, sebbene attraverso un periodo di alta volatilità, ricompenserà gli investitori”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?