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10/14/2015 | pieremilio.gadda
Nel secondo trimestre, l'industria private ha saputo resistere all'inversione di rotta sui mercati finanziari. Secondo l'Aipb, il patrimonio finanziario delle banche private è salito del 6,4% nella prima metà d'anno, a quota 533 miliardi di euro.
I dati rilevati dall’ufficio studi dell'Aipb confermano il trend positivo degli ultimi anni, sebbene con un rallentamento dovuto alle turbolenze registrate nel secondo trimestre. Nonostante la tendenza ribassista avviata a metà aprile, le buone performance realizzate dai portafogli nei primi sei mesi hanno permesso alle masse di crescere nella misura di circa 19 miliardi (+3,7%). Un contributo positivo è arrivato anche dalla raccolta netta, con nuovi flussi pari a 13 miliardi (+2,6%).
I numeri relativi alla crescita della rete commerciale confermano il buono stato di salute del settore. Consolidando la propria offerta, il private banking ha visto aumentare il numero di banker a 5.649 unità nel mese di giugno, +1,4% rispetto all’inizio dell’anno. Da un lato, spiega l'ufficio studi, continua l'afflusso di nuove leve che desiderano intraprendere questo percorso professionale. Dall'altro, aumenta il numero di consulenti che scelgono il cappello private per valorizzare la propria attività professionale. Sale a 91 milioni di euro, intanto, il portafoglio medio gestito da ogni banker (erano 87 a dicembre del 2014 e 82 a dicembre 2013).
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