Il neo presidente dell’associazione spiega che le famigli...

13/01/2016
Ubs, “Siamo relativamente ottimisti sulle azioni A della Cina”
di Pieremilio Gadda
Highlights- Nel primo trimestre, i listini saranno guidati dalle aspettative sulle riforme legate al 13° Piano quinquennale

La Borsa di Shanghai ha inaugurato il 2016 con una perdita di 14 punti percentuali. Il continuo deprezzamento dello yuan ha contribuito ad alimentare le incertezze sulla capacità di Pechino di gestire efficacemente e senza strappi violenti il rallentamento dell’economia. E le forti oscillazioni registrati dalle azioni-A (titoli denominati in renminbi di società costituite nella Cina continentale e quotati a Shanghai e Shenzen) hanno innescato per due volte i meccanismi d’interruzione delle negoziazioni introdotti dalle autorità di Pechino.
Il crollo dei listi asiatici è destinato a proseguire nei prossimi mesi? “È improbabile che la recente volatilità persista – rassicurano Ting Gao e Doris Weng, strategist di Ubs -. Dovremmo assistere a un recupero di fiducia, per effetto delle nuove regole che disciplinano le vendite da parte degli azionisti di maggioranza e la sospensione dei meccanismi di circuit-breaker”, rivelatisi controproducenti. I due esperti ritengono che le aspettative sulle riforme possano guidare i trend nel primo trimestre dell’anno. L’appuntamento è a marzo quando il Consiglio Nazionale del Popolo sarà chiamato ad approvare il 13° Piano quinquennale. Il testo integrale del documento sarà pubblicato solo dopo il meeting annuale e i dettagli sui singoli progetti a livello settoriale verranno resi noti un po' alla volta. “Di pari passo con l’emergere dei benefici associati alle riforme, ci aspettiamo che le valutazioni inizino a recuperare stabilmente”, chiosano Gao e Weng, convinti che nel 2016, primo dei cinque anni del Piano, il governo si mostrerà molto determinato a portare avanti le riforme su piani differenti.
“Tuttavia – precisano gli strategist – è improbabile che, dopo i violenti sell-off registrati dalla metà del 2015 in avanti, l’appetito al rischio per le azioni di classe A possa rimbalzare improvvisamente: le small cap con valutazioni elevate rischiano di deludere nuovamente le aspettative sulla crescita degli utili. Per questo motivo, l’upside complessivo potrebbe essere contenuto”.
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