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Haefele (UBS WM): "Vedo 5 dislivelli sui mercati: non inciampate!"

1/22/2016 | Stefania Pescarmona

La discesa sui listini offre un'opportunità per ribilanciare i portafogli. Ma non bisogna abbassare la guardia


“Le cadute del mercato possono rappresentare buone opportunità per riequilibrare i portafogli”. A parlare è Mark Haefele, Chief Investment Officer di Ubs Wealth Managemen (nella foto) che spiega che, in questo momento, gli investitori non devono abbandonare la strategia di investimento a lungo termine, prestando attenzione però ad alcuni gap del mercato.

 

Al primo posto c'è il divario tra i consumi (forti) e la produzione (debole). “Questa è una cosa evidente in tutto il mondo, ma forse più sorprendente negli Stati Uniti e in Cina, dove la produzione è in recessione, ma la crescita delle vendite al dettaglio rimane buona”, commenta Haefele, secondo cui è chiaramente un fattore positivo che il settore dei servizi stia tenendo bene. “Non solo questo comparto crea il maggior contributo alle economie più sviluppate (e in misura crescente alla Cina), ma la sua crescita tende a trasformarsi in maggiori livelli di occupazione, fiducia e consumi”.

 

Il secondo gap ha per oggetto il divario tra offerta e domanda di petrolio. Il mondo era abituato a un greggio oltre i 100 dollari al barile. Ora, con i prezzi in calo di oltre il 75%, il mondo sta cercando di adeguarsi. “Questi aggiustamenti stanno creando incertezza e volatilità: le principali società petrolifere e di perforazione degli Stati Uniti, e le imprese di energia statali dei mercati emergenti hanno fatto drammatici tagli di posti di lavoro e investimenti”, commenta l'esperto, che ritiene che il maggiore impatto potrebbe interessare gli emerging market: questo spiega perché sono sottopesati sull'equity EM.

 

Un terzo tipo di gap, che gli investitori devono tenere in considerazione, è l'intensificarsi delle tensioni delle valute ancorate al dollaro, che potrebbero essere indicative di potenziali problemi in arrivo. E, al momento, quelle più a rischio sono Arabia Saudita (per il collegamento con il petrolio), la Cina (sotto attacco speculativo) e Hong Kong (per gli effetti del mercato cinese). “Fino a quando la tensione globale tra le forze di mercato e la politica del governo non sarà risolta, i mercati resteranno probabilmente volatili”, dichiara Haefele.

 

Ed ecco gli ultimi due gap. “Nei prossimi mesi, gli investitori dovranno fare attenzione alle lacune che queste transizioni stanno creando sul mercato e guardare a ulteriori variazioni potenzialmente destabilizzanti, come il possibile 'Brexit' dall'Unione europea o le variazioni inattese dei tassi di interesse della Fed”, prosegue l'esperto, che a livello di asset allocation tattica globale (TAA), suggerisce di sovrappesare le azioni dell'Eurozona e il credito high yield del Vecchio continente e di sottopesare i titoli dei mercati emergenti, le azioni del Regno Unito e le obbligazioni di alta qualità. “Stiamo facendo due cambiamenti alla nostra asset allocation tattica globale questo mese – conclude l'esperto - stiamo finendo di sovrappesare le azioni giapponesi contro quelle britanniche e stiamo iniziando a sottopesare lo yen contro il dollaro Us”.

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