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Aipb, aumenta il tempo dedicato alla formazione

3/9/2016 | Stefania Pescarmona

Da gennaio 2017, a fronte di più ore destinate all'aggiornamento, diminuirà il tempo rivolto alle attività amministrative, mentre non verrà toccato quello destinato alla gestione dei portafogli clienti


Sempre più formazione per i private banker. In ottemperanza alle richieste della normativa in merito alle conoscenze e competenze degli intermediari, si assisterà – nei prossimi mesi – a un cambiamento della modalità con cui i private banker dividono il tempo lavorativo. “L’impegno relativo alla formazione e all’aggiornamento, già oggi non marginale poiché i banker dichiarano di dedicarvi mediamente 4 ore alla settimana, richiederà a partire da gennaio 2017 una revisione delle priorità nell’utilizzo del tempo, nel tentativo di risparmiare più tempo possibile sulle attività amministrative (che al momento occupano 13 ore la settimana, ndr), per non rischiare di dover comprimere quello dedicato alla gestione attuale dei portafogli clienti, poiché questo (che in media occupa 20 ore la settimana, ndr) rappresenta un elemento di qualità del servizio private che non potrà, e dovrà, venire intaccato dalle giuste richieste imposte dalla norma”. A parlare è l'Aipb, che precisa che il posticipo dell’entrata in vigore della Mifid II non ha conseguenze sul tema relativo alla certificazione delle competenze delle figure professionali che erogano consulenza finanziaria.

 

L’obbligo per gli intermediari di assicurare che il personale addetto sia dotato delle necessarie conoscenze e competenze al fine di garantire un’effettiva protezione degli investitori è, infatti, oggetto delle “Guidelines for the assessment of knowledge and competence ESMA/2015/1886”, che verranno applicate a decorrere dal 3 gennaio 2017 indipendentemente dalla Mifid II.

 

A partire da questa data, la formazione (e certificazione) delle figure professionali addette alla consulenza sarà oggetto di verifiche da parte della funzione Compliance dell’intermediario, rientrando nella mappa dei rischi di non conformità e dovrà quindi venire documentata all’organo amministrativo. Ogni intermediario sarà tenuto a effettuare, internamente o mediante supporti esterni, una verifica almeno su base annuale delle conoscenze e competenze del personale e dovrà inviare alle autorità competenti, se richiesto, le informazioni relative alla valutazione emersa del personale.

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