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Advisory immobiliare, grandi opportunità di crescita

3/16/2016 | Stefania Pescarmona

Aumenta l’esigenza di affidarsi a un esperto per i servizi di consulenza immobiliare. Secondo l'indagine Aipb, il 77% dei private client è disposto a rivolgersi a un istituto bancario


Ci sono ampi spazi di crescita per i consulenti nell'advisory immobiliare. Secondo un'indagine di Aipb, la clientela private riserva mediamente il 38% del proprio patrimonio agli immobili. Eppure, il 76% degli intervistati ha dichiarato di gestire direttamente il proprio patrimonio real estate, mentre solo il restante 24% ha risposto che si affida a dei consulenti esterni.

 

Per i wealth advisor si aprono quindi nuovi ambiti di crescita, soprattutto se si considera che il 77% dei private client è disposto a rivolgersi a un istituto bancario proprio per i servizi di consulenza immobiliare. Tra le attività più richieste, l'assistenza fiscale, legale e societaria nella ristrutturazione di operazioni immobiliari (59% dei casi), seguite a parimerito dalla consulenza e assistenza in operazioni di compravendita (58%) e dall'attività di selezione di proposte di investimenti immobiliari con finalità reddituali (58%).

 

La motivazione di questa necessità sempre più forte di advisory immobiliare è facile da comprendere. “In uno scenario economico e politico sempre più difficile da decifrare, nel quale sono venuti a mancare quelli che un tempo venivano percepiti dai clienti come investimenti sicuri e redditizi, cresce l’esigenza di affidarsi a un esperto che possa dare consigli adeguati rispetto alle esigenze familiari e all’orizzonte temporale di ognuno”, spiega l'Aipb.

 

In questo contesto, però, come si inserisce la figura e la professionalità del consulente tra lo sviluppo della tecnologia e la necessità di advisory? Se da una parte, che le indagini svolte sulla clientela continuano ad attribuire molta rilevanza al supporto di un consulente esperto a cui fare riferimento e l’investimento immobiliare non fa eccezione da questo punto di vista, dall'altra si stanno affermando i primi social netwok immobiliari per agevolare e rendere l’investimento trasparente ed economico, come ad esempio www.homepal.it. Di conseguenza, i private banker si trovano sempre di più ad avere a che fare con clienti che dispongono, anche grazie alle nuove tecnologie, di numerosi strumenti da affiancare al supporto svolto dai loro consulenti tradizionali.

 

Si apre quindi una nuova sfida. “Questa sfida richiederà probabilmente un ulteriore impegno in termini di competenze e conoscenze a quei private banker che svolgono anche un ruolo di wealth advisor, andando ad aggiungersi ulteriori requisiti rispetto a quelli posti dalle Guidelines for the assessment of knowledge and competence ESMA/2015/1886 sulla conoscenza dei mercati e dei prodotti finanziari”, conclude l'Aipb.


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