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L’incertezza politica dominerà il secondo semestre?

8/4/2016 | PierEmilio Gadda

Affidarsi a consulenti preparati e ad un approccio consulenziale strutturato rappresenta la scelta più corretta per affrontare momenti di elevata volatilità dei mercati


La reazione immediata al referendum britannico è stata forte. Nessuno aveva previsto l'esito del voto sulla permanenza di Londra nell'Unione Europea. Dopo la fase iniziale, tuttavia, i mercati sembrano essersi assestati, grazie anche alla presenza confortante delle banche centrali. E ora ci si interroga se il rischio politico sia destinato a tenere banco nella seconda parte dell'anno.

 

Dopo il fallito golpe in Turchia, che ha fornito al presidente-sultano Erdogan il pretesto per liberarsi dei propri avversari nell’esercito, nella magistratura e nel mondo dell’informazione, l’attenzione degli analisti potrebbe infatti tornare a focalizzarsi sul Vecchio Continente. Una ricerca condotta dall'autorevole Pew Research su un campione di 10.500 cittadini europei, pubblicata il 7 giugno scorso, offre alcuni spunti di riflessione: solo il 51% degli intervistati infatti esprime un giudizio favorevole sull'Unione europea. È il 44% tra i sudditi della Regina. In Francia i cittadini che si dichiarano contrari all'Unione Europea sono il 61% (71% in Grecia, "solo" il 39% in Italia). 

 

I risultati delle elezioni spagnole, tenute il 26 giugno, solo tre giorni dopo il referendum di Londra, appaiono rassicuranti: Brexit sembra aver incoraggiato gli elettori a propendere per lo status quo, negando un consenso più ampio alle forze radicali di Podemos e rafforzando la leadership di Mariano Rajoy alla guida del Partito Popolare. La sensazione di molti osservatori è che il desiderio di stabilità possa favorire, anche in altri Paesi, un consolidamento delle forze moderate, in larga parte d'ispirazione europeista.

 

Intanto, tra pochi mesi - a ottobre o novembre - in Italia si terrà il referendum costituzionale. Il capo del governo, Matteo Renzi, ha dichiarato che potrebbe farsi da parte, in caso di bocciatura. Sarebbe una notizia importante per i mercati, che da qualche tempo interpretano il processo di riforma avviato dal Primo Ministro italiano, in un quadro di relativa stabilità politica, come un segnale di positiva discontinuità rispetto al passato. Gli analisti scommettono che nei prossimi mesi il governo lavorerà per attenuare il rischio, ridimensionando le conseguenze di un possibile voto contrario sulla tenuta dell’esecutivo.

 

A seguire ci saranno le elezioni americane. La candidatura ufficiale di Donald Trump, in corsa per il Partito Repubblicano, anima gli operatori e fa da contraltare alla candidatura di Hillary Clinton per il Partito Democratico. La sensazione è che il mercato troverà giovamento se gli elettori si esprimeranno a favore dei democratici.

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