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21/09/2016
Private, più giovani e over 74
di Stefania Pescarmona
Highlights- Secondo Aipb, a fine 2015, gli under 34 sono arrivati al 4,3%, dal 2,5% del 2013, mentre i senior sono aumentati di 3 punti percentuali, attestandosi al 31,5%

Sono i giovani fino a 34 anni e gli over 74 i clienti private cresciuti di più negli ultmi tre anni. A giudicare dai dati forniti dall’Ufficio studi Aipb, analizzando l’età del capofamiglia, a fine 2015, i primi sono quasi raddoppiati e hanno raggiunto quota 4,3%, rispetto al 2,5% del 2013. Nello stesso tempo, i clienti private con più di 74 anni sono aumentati di ben tre punti percentuali, portandosi dal 28,3 al 31,5%. In lieve incremento (da 5,8 a 6,8%) anche i clienti private con età compresa tra i 35 e i 44 anni. Tutte le altre fasce intermedie sono, invece, diminuite.
“L'incremento degli under 34 potrebbe essere giustificato dal fatto che molti operatori hanno accolto alcuni giovani tra i loro clienti perché - anche se dotati di patrimoni verosimilmente meno corposi rispetto ai loro genitori - hanno sicuramente un grande potenziale, nuove idee e progetti innovativi da realizzare. E, investendo di più su questa fascia di clientela, il settore non può che trarne giovamento”, spiega Aipb.
In generale, il settore sta andando bene: il trend degli asset medi per nucleo familiare è, infatti, in aumento: 1,7 milioni di euro nel 2015, contro il milione e mezzo del 2013. “Visti questi risultati, bisogna prendere atto che, seppur piuttosto statico e ancora legato per certi aspetti alla “tradizione”, il settore private è in grado di assicurare alla sua clientela un bouquet di servizi di alta qualità e degni delle aspettative”, prosegue l'Associazione.
Naturalmente, lo spazio per il miglioramento c’è e deve esserci sempre: è indiscutibile prendersi cura di chi è cliente “veterano” dell’industria private e quindi studiare e mettere a punto un modello di servizio dedicato. Tuttavia, è impensabile trascurare la clientela più giovane, con i propri bisogni e le proprie attese. "Gli operatori e i banker devono diventare versatili e adattarsi a un mondo esterno che cambia e portare il cambiamento anche all’interno. Solo così sarà possibile smussare la staticità di questa industria e continuare ad accrescere non solo gli asset in gestione, ma anche la qualità e, soprattutto, la competitività dei diversi player, l’unico vero motore per tenere il settore sempre vivo”, conclude Aipb.
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