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10/12/2016 | Stefania Pescarmona
Fare investimenti è una questione delicata. Una delle fasi più importanti di questo processo è quella del monitoraggio, momento in cui il cliente private, con l’aiuto del banker, controlla il suo portafoglio di investimenti ed, eventualmente, accetta i consigli di revisione della strategia e di ribilanciamento dei prodotti scelti.
È una fase, questa, che non deve essere lasciata al caso; per questo i colloqui tra cliente e professionista sono il vero fulcro del processo. Quanto al luogo più indicato per portare avanti questi incontri, analizzando i dati forniti dall’ufficio studi Aipb, nella fase di monitoraggio, è la sede della banca il luogo (73%) prescelto per discutere con il banker a proposito della propria situazione degli investimenti. Meno frequente (14%) il proprio domicilio; da escludersi, invece, i colloqui a distanza (2%).
Un’altra questione da non sottovalutare è quella relativa all’interlocutore ‘preferito’ in questi incontri dal cliente private. Nell’81% dei casi l’investitore si fida solo del proprio consulente di riferimento, mentre solo il 7% sottoporrebbe la propria situazione a un team di consulenti. Questo a riprova di quanto si è sempre affermato: siccome il rischio fa parte del gioco degli investimenti e siccome chi investe espone se stesso, i propri averi e la famiglia, è rassicurante il cliente sapere di avere una persona di riferimento a cui affidarsi, che sia a disposizione in momenti di eventuali dubbi o difficoltà.
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