Giorgio Medda: “Il veicolo AHE rappresenta un’opportunità...
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09/11/2016
Millennials, i clienti del futuro da conquistare
di Stefania Pescarmona
Highlights- Secondo AIPB, relativamente alle masse in gestione, salgono al 6,8% gli AuM detenuti dagli under 34 anni, dal 4% di tre anni fa

C'è un nuovo target di clientela con il quale i professionisti della finanza dovranno confrontarsi sempre di più. E questo vale anche nel mondo del private banking. Si tratta dei Millennials (i nati tra il 1980 e l’11 settembre 2001), un target a elevato potenziale, che richiede però una consulenza finanziaria innovativa e sviluppata ad hoc per rispondere efficacemente alle caratteristiche dei nuovi investitori.
I clienti che oggi hanno più o meno 35 anni non sono nativi digitali, come i loro fratelli minori, ma certamente la loro vita è influenzata notevolmente dalla tecnologia, perché hanno imparato a utilizzarla almeno dalla prima adolescenza. Ciò significa che ovviamente le loro aspettative dal mondo private sono diverse dai loro genitori o dai loro nonni. “È vero però che, al momento, i Millennials non rappresentano la fascia più numerosa, ma solo il 4,3% della clientela totale. Sono i loro nonni, cioè i clienti con più di 74 anni, a pesare molto sul totale, con una percentuale del 31,5%”, dichiara Aipb, che però prosegue dicendo che “tuttavia, non bisogna ignorare che gli under 34 in due anni sono diventati quasi il doppio, nel 2013 infatti erano il 2,5%”.
Si potrebbe fare un ragionamento similare anche relativamente alle masse in gestione. “Fatto 100 gli AuM dei clienti private, i clienti fino ai 34 anni detengono il 6,8% del totale, contro il 34,8% posseduto dagli over 74”, prosegue Aibp, che poi precisa però che “il trend è sicuramente positivo” visto che “i Millennials tre anni fa detenevano il 4% degli AuM totali”.
Dei cambiamenti si assisteranno poi in termini di servizi e offerta di private banking: è innegabile che questi giovani stiano spingendo l’evoluzione del settore demandando un servizio differente, fatto di linguaggi nuovi. Sono loro i più propensi utilizzatori della banca nella sua dimensione più digitale: circa il 40% dei Millennials, infatti, prenderebbe in considerazione di avvalersi di un servizio di consulenza finanziaria online e troverebbe interessante servirsi di una banca a distanza.
In questo caso, agli operatori e ai professionisti della consulenza, è richiesto di mettere in campo un servizio che sia confacente anche per questo target. Trascurare le loro richieste sarebbe poco saggio, visto che viene stimato che in pochi anni questi giovani raddoppieranno la propria ricchezza. Approfondimenti sul futuro del settore verranno trattati più diffusamente il prossimo 15 novembre, all’Aipb XII Private Banking Forum, dal titolo “Guidare il cambiamento”.
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