Secondo l’UBS Global Family Office Report 2023, dopo la f...
" + nickname_anon + "
"); if(rete != ''){ $("#commentID"+id+" div.utenza_commento").append("" + rete + "
"); } }else{ $("#commentID"+id+" div.utenza_commento").prepend(userTTHtml); if(rete != ''){ $("#commentID"+id+" div.utenza_commento").append("" + rete + "
"); } } }else{ $("#commentID"+id+" div.utenza_commento").empty(); $("#commentID"+id+" div.utenza_commento_rete").empty(); $("#commentID"+id+" div.utenza_commento").prepend(userTTHtml); } if(bad) { if($('#commentAlert'+id).length <= 0) { urlCommentAlert = '#'; onCLK = 'false'; $('.action_comm',oldComment).append( ''+ ' Inappropriato'+ ''); } } else { //Gli alert se erano presenti prima, li lasciamo... //$('#commentAlert'+id).remove(); } //Add moderation notice when needed if(commentModerated && !commentModerator) { modTxt = '' +'Your content is waiting for approval' +''; if($('span.moderatedComments', '#commentID'+id).size() == 0) { $('#commentID'+id+' > p:last').append(modTxt); } else { $('.moderatedComments', '#commentID'+id).fadeOut().html(modTxt).fadeIn(); } } $('#formTitle').html(ADDCOMMENT); editCommentID = -1; } //Sto inserendo nell'HTML un nuovo commento else { //if exists, hide the previous delete img showLastMyComment(); //Fill the new line outHTML = " "; if(REVERSE_CONTENT_ORDERING) { $("#comments").prepend(outHTML); } else { $("#comments").append(outHTML); } $('#commentID' + id).show('slow'); } } //Hide the lastest button able to delete the lastest comment of the current user function showLastMyComment() { if(REVERSE_CONTENT_ORDERING) { container = $('.action_comm:first'); } else { container = $('.action_comm:last'); } container.children().each( function() { if (!$(this).hasClass('quoteComment')){ $(this).toggle(); } } ); } //Delete a comment function removeComment(commentIdValue) { if(window.confirm('Vuoi davvero eliminare il commento?')) { $.post( '/json/removeComment.action', { id: commentIdValue }, function(json){ if(json[0]=='OK'){ tl = $("#commentID"+json[1]); tl.fadeOut("slow"); tl.remove(); //Aggiorno il contatore decCommentCounter(); //Visualizzao l'ultimo mio commento showLastMyComment(); } else alert('Unable to remove the comment'); } ); } return false; } //Delete my last comment (if is the last in absolute) function deleteMyLastComment(commentId) { if(window.confirm('Vuoi davvero eliminare il commento?')) { $.post( '/json/deleteMyLastComment.action', { id: 39712, commentId: commentId }, function(json){ if(json[0]=='OK'){ window.location.href = json[4]; return; tl = $("#commentID"+json[1]); tl.fadeOut("slow"); tl.remove(); //Aggiorno il contatore decCommentCounter(); //Visualizzao l'ultimo mio commento showLastMyComment(); editCommentID = -1; $('#formTitle').html(ADDCOMMENT); $('#MyComment').val(''); return false; } else alert('Unable to remove the comment'); } ); } return false; } var editCommentID = -1; //On load, imposto il valore iniziale del contatore $(document).ready(function(){ updateCommentCounter(); }); //Alert a comment function alertComment(commentIdValue) { if(window.confirm('Sei sicuro di voler segnalare questo commento come inappropriato?')) { $.post( '/json/alertComment.action', { commentId: commentIdValue }, function(json){ if(json[0]=='OK'){ id = json[1]; tl = $("#commentAlert"+id); tl.fadeOut("fast"); tl.empty(); outHTML = ''; outHTML += ' Inappropriato'; outHTML += ''; tl.append(outHTML); tl.fadeIn("slow"); alert("Contenuto segnalato come inappropriato"); var link = "mailto:advisorprofessional@o-fc.eu" + "&subject=" + escape("Segnalazione commento inappropriato: ") + "39712"; window.location.href = link; }else{ alert('Spiacente, non è stato possibile inoltrare la segnalazione'); return true; } } ); return false; } return false; } /* End Comments js code */ -->
22/11/2016
Italia, 11 mila milionari in meno rispetto a un anno fa
di Pieremilio Gadda
Highlights- Secondo il Global Wealth Report realizzato dal Credit Suisse Research Institute anche la ricchezza media è in lieve calo nella Penisola

Il numero dei milionari in Italia è sceso di 11mila unità nel 2016, passando da 1.143.000 a 1.132.000. Secondo il Global Wealth Report realizzato dal Credit Suisse Research Institute, nella Penisola risiede il 3% della popolazione globale con un patrimonio superiore a un milione di dollari, la stessa percentuale di Canada e Australia. Il 41% dei milionari vive negli Usa, seguito da Giappone (9%) e Regno Unito (7%), segnato però da un calo del 15% per la svalutazione della sterlina sull'onda di Brexit. Francia, Germania e Cina si collocano a pari merito in quarta posizione (5%). Non sorprende che la Svizzera si posizioni ancora una volta in cima alla classifica globale in termini di ricchezza media per adulto.
L'Italia, invece, si mette in evidenza anche per una discesa marginale della ricchezza media, calcolata come la somma della ricchezza mobiliare e immobiliare: nei 12 mesi che precedono il giugno del 2016, si è ridotta a 202.288 dollari per persona adulta, in calo dell'1,1% rispetto all'anno precedente (0,8% a cambi costanti). Tale flessione, spiega il Credit Suisse Research Institute in una nota, è dipesa prevalentemente dalla riduzione della componente mobiliare, diminuita del 6,1% per adulto nel periodo 2015/2016 (a cambi correnti, -5,8% a cambi costanti). Vale la pena ricordare, infatti, che nel periodo considerato, la capitalizzazione dei mercati si è tendenzialmente ridotta di circa il 10% in Francia e Germania, mentre Italia e Regno Unito hanno realizzato performance peggiori.
Del resto, però, ci sono anche Paesi dove si è verificato una tendenza positiva, anche in Europa: la Germania, il Belgio e la Spagna, per esempio, hanno visto aumentare la quota di milionari rispettivamente di 44 mila, 16 mila e 7 mila individui nello stesso periodo. La ricchezza a livello globale si è attestata a 256 trilioni di dollari, l'1,4% in più rispetto al 2015, in linea con la crescita del numero di adulti.
Il Global Wealt Report stima che coloro che si trovano in cima alla piramide della ricchezza possiedano il 50,8% degli asset globali delle famiglie, sopra i livelli del 2000. "I cambiamenti nelle disuguaglianze a livello di ricchezza si manifestano lentamente, rendendo difficile identificare i driver delle diverse tendenze - premette l'analisi del Credit Suisse Research Institute -. Tuttavia, il valore degli asset finanziari – specialmente titoli corporate - diventerà un fattore sempre più rilevante, perché gli individui più ricchi detengono una parte sproporzionata dei propri asset in strumenti finanziari". Se i prezzi delle azioni non dovessero crescere velocemente nei prossimi anni, come ritengono molti osservatori, e la quota di ricchezza finanziaria si stabilizzasse, allora il fenomeno di crescita della disuguaglianza osservato negli ultimi anni potrebbe interrompersi, se non addirittura invertire la rotta.
-
18/11/2016 Jupiter AM strappa un sales a Credit Suisse Entra Andrea Porro, che assume il ruolo di sales director per l'Italia
-
16/11/2016 AIPB, focus sulla consulenza evoluta Dopo i servizi di investimento, il 60% dei clienti private reputa importante la tutela del patrimonio e della famiglia per mezzo di servizi assicurativi. In ultima posizione, le soluzioni di art advisory
-
09/11/2016 Millennials, i clienti del futuro da conquistare Secondo AIPB, relativamente alle masse in gestione, salgono al 6,8% gli AuM detenuti dagli under 34 anni, dal 4% di tre anni fa
-
03/11/2016 Sbarca su Borsa Italiana il primo Etf cinese Il prodotto di ICBC Credit Suisse Asset Management realizzato in partnership con WisdomTree replica l'indice S&P China 500
-
02/11/2016 Private bank, sempre più forti nel segmento Hnwi Secondo i dati Aipb, a fine 2015 la quota di penetrazione del servizio sugli High net worth individual era del 68,8%, contro il 52,5% del 2014
-
02/11/2016 Credit Suisse, fuori dall'equity ma avanti dritta sui mercati emergenti Nell'azionario, i settori sanitario e It aggiungono solidi driver per gli utili, mentre nel reddito fisso le obbligazioni finanziarie e degli emergenti sono le fonti favorite di rendimento
-
26/10/2016 Aipb, senza innovazione tecnologica si perde competitività Investire in tecnologia vuol dire avere la possibilità di ampliare la gamma d’offerta dei servizi, attraverso un accesso più diretto ai prodotti d’investimento maggiormente all’avanguardia
-
PENSATI PER TE:
"; outHTML += ' '; outHTML += '
'+user+'';
outHTML += '