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09/01/2017

Il piano di Atlante su Bim: scorporo da Montebelluna e cessione degli npl

Highlights
  • Nel futuro della società del Gruppo Veneto Banca, ci sarebbero anche possibili operazioni di aggregazione nel private banking
La News

Estrarre Bim dal perimetro di Veneto Banca, per prenderne il controllo diretto, liberandosi contemporaneamente dei crediti deteriorati in eccesso: è il piano di rilancio a cui sta lavorando il Fondo Atlante, azionista di controllo di Montebelluna.

 

Già durante l'ultima convention di Banca Intermobiliare, Alessandro Penati, in qualità di presidente di Quaestio Capital Management SGR S.p.A., società di gestione del Fondo Atlante, aveva auspicato una maggiore autonomia di Bim dal gruppo Veneto Banca, parlando di una possibile partecipazione diretta del fondo nella società. In quella occasione il prof. Penati si era anche detto disponibile "ad assumere un incarico di responsabilità, anche se non esecutivo, nella controllata Symphonia Sgr, qualora gli organi di Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni e della controllante Veneto Banca lo ritenessero opportuno e utile al fine di promuovere lo sviluppo della Sgr".

 

Secondo indiscrezioni riportare dal Sole 24 Ore, l'operazione potrebbe prendere forma nella prima metà dell'anno, di pari passo con lo smaltimento delle sofferenze del gruppo attivo nel private banking, pari a 570 milioni di euro (321 al netto delle rettifiche sui crediti). L'ipotesi cui starebbe lavorando il management della banca è una cessione tout court dei crediti deteriorati, da realizzare entro il primo semestre.

 

Dopodiché, stando al quotidiano di Confindustria, che riporta un commento di Giorgio Girelli, a.d. di Bim (nella foto), si aprirebbe la strada a "possibili acquisizioni nel settore. Da parte nostra c’è interesse a valutare aggregazioni perché il mercato chiede consolidamento".

 

Intanto, lo scorso 5 gennaio, come annunciato da Veneto Banca il 21 dicembre, Quaestio Capital Management SGR SpA, in nome e per conto del Fondo Atlante, ha effettuato un versamento di 628 milioni di euro a favore della Banca, "in conto futuro aumento di capitale".

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