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Private e innovazione, diversificare con l'equity crowdfunding

4/19/2017 | Redazione Advisor Private

L'equity crowdfunding, come asset class alternativa, può portare benefici su più fronti: sia lato private banker, che lato clienti


Diversificare con l'equity crowdfunding come asset class alternativa può rappresentare un beneficio su più fronti: sia lato private banker sia lato clienti.

L'abitudine dei clienti private a investire in prodotti come le gestioni patrimoniali, gli assicurativi e i fondi può oggi essere arricchita da asset class alternative che possono più che mai aiutarli a portare avanti il mantra della diversificazione. “In questo contesto, l'equity crowdfunding rappresenta una novità da non sottovalutare”, dichiara Aipb, che ricorda che la Commissione europea definisce innanzitutto il crowdfunding come “un modo di raccogliere denaro per finanziare progetti e imprese” e che “consente al fundraiser di raccogliere denaro da un gran numero di persone attraverso piattaforme online”.

In particolare, per equity crowdfunding si intende la vendita di azioni di una impresa a diversi investitori in cambio del loro investimento, una situazione simile a quando si acquistano o vendono azioni ordinarie in Borsa. “In questo modo, anche la clientela high net worth ha la possibilità di investire le proprie risorse, tramite gli operatori, direttamente nell'economia reale, supportando start up e Pmi innovative”, prosegue Aipb.

E i benefici potrebbero essere molteplici.
Nella visione dei clienti, poter investire diversificando in crowdfunding potrebbe accrescere il patrimonio di immagine del proprio istituto di riferimento. Dai dati dell'Associazione emerge, infatti, che il 76% dei clienti reputa che la propria banca sia moderna e dinamica, anche nella prospettiva dei prodotti e servizi offerti, e che nel 65% dei casi la banca contribuisca allo sviluppo economico del territorio, fattore che rappresenta proprio uno dei risvolti positivi e concreti che l’investimento tramite crowdfunding dovrebbe avere.

Lato private banker, invece, accompagnare i clienti nella conoscenza di asset class alternative (e quindi anche del crowdfunding) potrebbe essere l’occasione per accrescere le proprie competenze e il proprio appeal professionale. Il 21% dei professionisti, infatti, sente proprio il bisogno di migliorare nella gestione del portafoglio e nella diversificazione.

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