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Trattamento fiscale delle aziende, l’Ocse promuove l’Italia

6/27/2017 | Redazione AdvisorPrivate

Secondo Achim Pross (Ocse), il governo italiano si sta muovendo nella giusta direzione e questo va a tutto vantaggio degli investitori


Sul tema del trattamento fiscale delle aziende il governo italiano si sta muovendo nella giusta direzione e questo va a tutto vantaggio degli investitori. Così Achim Pross (nella foto), head of the International cooperation and tax administration division dell’Ocse, ha promosso l'Italia durante il convegno su imprese e fisco organizzato dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc, centro nazionale di prevenzione e difesa sociale e da Ludovici Piccone & Partners.

"L'Italia sta facendo un buon lavoro perché ha lanciato procedure di riforma fiscale efficaci, conforme agli standard Ocse e sta affrontando il cambiamento culturale verso un dialogo costruttivo tra imprese e fisco”, ha detto Pross, che ha parlato di uno sforzo cosciente mirato a creare un clima più friendly nei confronti degli investitori. “Ma è necessario ancora un coordinamento tra agenzie fiscali (agenzia delle entrate, guardia di finanza, etc) perché il meccanismo funzioni in maniera virtuosa”, ha aggiunto l'esperto. Dopotutto, secondo il più recente report della Banca Mondiale il nostro Paese è 45° per oneri fiscali alle imprese e 137° nel pagamento delle tasse.

Ci sono quindi ancora diversi passi da compiere per avanzare nella classifica. Tra i vari interventi necessari, spicca sicuramente la necessità di creare un meccanismo di certezza del trattamento fiscale. E questo aspetto appare più importante anche della stessa aliquota, che certamente conta ma non è l'unico elemento di valutazione.

Secondo il fiscalista Paolo Ludovici si sta facendo un grandissimo sforzo di sistema. “Le nuove norme sono molto interessanti e attraenti ma ciò che più è rilevante è che l'amministrazione ha preso piena consapevolezza del proprio ruolo essenziale nell'attrazione degli investimenti in Italia”, ha commentato Ludovici, mentre Raffaele Russo, consulente per gli interventi per l'internazionalizzazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, suggerisce di “incoraggiare il cambiamento culturale verso la percezione di un’amministrazione tributaria che da soggetto nemico diventa interlocutore affidabile”.

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