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Paperoni, in Italia 307mila famiglie

7/12/2017 | Redazione AdvisorPrivate

La ricchezza finanziaria, però, mentre nel mondo è cresciuta del 5,3%, nel nostro Paese ha registrato una leggera battuta d'arresto. I dettagli nel Bcg Global wealth 2017


Complice la corsa di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari, a livello globale la ricchezza finanziaria privata ha raggiunto nel 2016 quota 166.500 miliardi di dollari, in aumento del 5,3% rispetto al 2015, quando era cresciuta del 4,4%. Nello stesso periodo il numero di famiglie milionarie è balzato del 7%, arrivando a circa 18 milioni, pari all’1% delle famiglie, che detengono il 45% della ricchezza. Lo si è appreso all'interno della 17esima edizione del report “Global wealth 2017: transforming the client experience” di The Boston Consulting Group (Bcg), che stima che nel 2021 la ricchezza globale dovrebbe balzare oltre 223mila miliardi di dollari, con una crescita media annua del 6%, derivante in parti uguali dalla creazione di nuova ricchezza e dalla valorizzazione degli asset esistenti.

Restringendo il campo d'osservazione all'Italia è emerso che le famiglie milionarie sono 307mila, pari all’1,2% del totale, che possiedono il 20,9% della ricchezza finanziaria del Paese. E che nel 2021 arriveranno a 433mila, pari all’1,6% del totale, con uno stock pari al 23,9 per cento.

“Mentre la ricchezza finanziaria globale è cresciuta del 5,3% e, in Europa, del 3,2%, l’Italia ha registrato una leggera battuta d'arresto riconducibile principalmente a riduzione di valore (cosiddetto effetto mercato) delle partecipazioni azionarie dirette e degli investimenti obbligazionari che avevano come controparte istituzioni finanziarie – ha spiegato Edoardo Palmisani, principal di Bcg - Le dinamiche della ricchezza finanziaria sono sempre legate infatti a due fattori: la nuova ricchezza generata e la performance del portafoglio”.

Il report, per quest'anno, ha evidenziato come la creazione di nuova ricchezza sia rimasta pressoché costante, mentre sono stati gli investimenti diretti azionari e obbligazionari a generare una performance negativa, seppur parzialmente controbilanciati da fondi comuni e gestioni patrimoniali. “Se guardiamo però ai prossimi 5 anni ci aspettiamo che la nostra ricchezza riprenda a crescere, superando i 5mila miliardi di dollari (contro i 4.500 miliardi attuali, ndr)” e che il portafoglio delle famiglie si continui a ribilanciare verso il mondo azionario a scapito di obbligazioni, cash e depositi per raggiungere un'allocazione più efficiente”, conclude Palmisani.

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