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Banche svizzere, sale il costo del personale, nonostante i tagli

9/4/2017 | Redazione AdvisorPrivate

Secondo il Banking Barometer 2017, l'industria bancaria in Svizzera ha tagliato 1.660 posti nel 2016. Eppure, la spesa totale è aumentata dello 0,6%


Nonostante i tagli in numero assoluto, la spesa per il personale delle banche svizzere è cresciuta. Dalla crisi finanziaria, infatti, l'industria bancaria in Svizzera ha tagliato l'equivalente di quasi 5.000 posti di lavoro a tempo pieno, di cui solo 1.660 nel 2016 (scendendo sotto quota 101.400). Eppure, la spesa totale è salita dello 0,6% l'anno scorso, dopo il forte incremento del 4,4% nel 2015. Quindi il livello salariale è aumentato anche quando i posti di lavoro sono diminuiti.

A mettere in luce questo aspetto paradossale è stato il Banking Barometer 2017, realizzato dall'Associazione svizzera dei banchieri (Swiss Bankers Association, Sba), che ha spiegato che i tagli sono avvenuti nei back office, toccando quindi tipicamente i lavori con più bassi salari, mentre le banche hanno assunto costosi banchieri nel front office, private banking e distribuzione per i clienti istituzionali. E secondo l'associazione del settore, la digitalizzazione alimenterà ulteriormente questa tendenza in atto. In questo periodo, infatti, gli esperti del Fintech (con stipendi più elevati) sono fortemente ricercati, mentre il personale di back-office (con stipendi più bassi) meno.

La situazione non è migliorata neanche nel corso di quest'anno. Nei primi sei mesi del 2017, infatti, le aziende hanno eliminato quasi altri mille posti di lavoro, nonostante le assicurazioni della maggior parte delle banche che i livelli di occupazione sarebbero stati poco modificati quest'anno. Il fatto è che i tagli non finiranno finché le banche dovranno ridurre i livelli di costo. E gli ultimi numeri non sono così rassicuranti. I profitti totali generati dal settore bancario svizzero nel 2016 sono stati circa la metà di quelli pubblicati nel 2015.

Dal Barometro è emerso, infatti, che nel 2016 gli utili aggregati annui si sono attestati a 7,9 miliardi di franchi, la metà rispetto ai 15,8 miliardi realizzati l'anno prima (quando il dato era stato però influenzato da un alto reddito straordinario generato da una grande banca), anche se superiori ai 7,4 miliardi del 2014.

Anche il reddito netto d'esercizio complessivo è stato di 62,5 miliardi di franchi, in calo per la prima volta dal 2012 (-3,2%). Da rilevare infine che le masse gestite si sono attestate a 6,650,8 miliardi di franchi svizzeri alla fine del 2016. In particolare, le attività del clienti domestici sono aumentate di 119 miliardi di franchi (+ 3,6%) rispetto all'esercizio precedente, mentre quelle dei clienti esteri sono diminuite di 36 miliardi (-1,1% ).

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