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McEntegart (Kames): “Un reddito del 5% per il 2017 è ancora possibile”

9/13/2017 | Redazione Private

Attualmente viene posta molta attenzione ad asset alternativi e investimenti immobiliari per il loro attrattivo profilo di reddito e per i vantaggi dati dalla diversificazione


Le preoccupazioni degli investitori per conseguire il reddito di cui hanno bisogno sono ben note. Ma Vincent McEntegart, manager di Kames Global Diversified Income Fund, resta molto positivo sul fatto di poter continuare a produrre un reddito del 5%: “A marzo ho scritto un articolo intitolato "Perché il reddito del 5% è raggiungibile nel 2017". Ho parlato della natura sfidante del nostro obiettivo, ed oggi non è certo meno sfidante. I rendimenti obbligazionari dei titoli di Stato sono ancora bassi, i rendimenti delle obbligazioni corporate sono diminuiti, e il reddito rimane poco più attraente nel mercato azionario". Tuttavia il gestore si dice molto fiducioso: “Il reddito del 5% resta un risultato che possiamo produrre senza prendere livelli eccessivi di rischio. Finora abbiamo raggiunto il nostro obiettivo per il Fondo, siamo ben in pista per il 2017 e sono sicuro che possiamo continuare a produrre il reddito del 5% in futuro".

Il gestore spiega il perché della sua fiducia. “Il fondo beneficia del potere di diversificazione, sia geografica sia in asset class, come dimostrano gli oltre 200 strumenti generatori di reddito nel fondo. Sia le performance del reddito che il rendimento totale sono state finora robuste nel 2017, ed entrambe sono state raggiunte con un basso livello di volatilità. Stiamo gestendo attentamente gli asset dei cliente e, a questo punto, stiamo riducendo la nostra allocazione azionaria e limitando la nostra esposizione ai segmenti più rischiosi del mercato a reddito fisso. I mercati emergenti offrono un certo valore, ma rimaniamo altamente selettivi. Attualmente, privilegiamo asset alternativi e investimenti immobiliari per il loro attrattivo profilo di reddito e per i vantaggi dati dalla diversificazione”.

Certo, il contesto resta sfidante per chi punta a trovare reddito in questi mercati. E McEntegart lo sa bene. Ma conosce anche bene anche le qualità del suo team di gestione del fondo. “La caduta dei rendimenti offerti da investimenti a reddito fisso mette sotto pressione le fonti tradizionali di reddito. Molti bond governativi e alcuni obbligazioni societarie stanno fornendo agli investitori rendimenti negativi. Nel reddito fisso, stiamo aumentando la nostra allocazione verso asset a più elevati rendimenti come le obbligazioni societarie emesse da banche che offrono un reddito attraente”.

Il tutto, però, senza prendere eccessivi rischi “in quanto siamo consapevoli della necessità di proteggere il capitale investitore. Pertanto, stiamo riducendo la nostra allocazione al più ampio mercato ad alto rendimento".

In particolare i mercati emergenti possono essere un asset su cui puntare ora per generare reddito? Il gestore del Kames Global Diversified Income Fund ha le idee chiare su questo: “Sebbene ci dedichiamo una piccola parte del fondo globale, troviamo che i mercati emergenti offrono opportunità selettive. Le valutazioni degli asset legati a questi paesi sono diminuite a causa dalla paura della politica americana "America First" del Presidente Trump, vista come negativa per i mercati emergenti e specialmente per il Messico. Abbiamo ridotto la nostra esposizione nel 2016 quando la probabilità di vittoria di Trump era diventata più significativa e poi quando i prezzi sono diminuiti, abbiamo approfittato di queste opportunità nel corso del 2017, accedendo a fonti di rendimento a prezzi interessanti”.

Ma la ricerca di reddito non si limita alle azioni e alle obbligazioni. Il fondo infatti punta a raggiungere il suo obiettivo di reddito tramite strumenti alternativi. Spiega infatti Vincent McEntegart: “Data la situazione sfidante delle fonti di reddito "tradizionali", continuiamo a completare il nostro portafoglio azionario e obbligazionario con fonti di reddito alternative. Le nostre partecipazioni comprendono asset  infrastrutturali (scuole, ospedali e strade), asset in leasing (aerei), energie rinnovabili (parchi eolici) e trust di investimento immobiliare. I loro flussi di cassa garantiti spesso da contratti, le basse correlazioni e la contemporanea offerta di  rendimenti attraenti ci hanno portato ad aumentare la nostra allocazione verso queste fonti alternative. Una miscela di queste attività consente di ridurre i rischi a livello di portafoglio e fornire un flusso di reddito attraente e diversificato”.

Dunque l’obiettivo 5% per il 2017 resta sempre fattibile? “Il nostro approccio è ben consolidato e ci ha reso bene finora durante il 2017. Sono sicuro che concluderemo l'anno in linea con i nostri obiettivi e mentre scrivo siamo comodamente in viaggio per raggiungere il nostro obiettivo per il 2017, con un rendimento storico del 5,30% ad agosto”.

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