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"La gestione attiva al centro del servizio di investimento"

9/26/2017 | Redazione Private

Intervista a Pio Benetti, responsabile del team delle gestioni patrimoniali di Kairos


"Troppo spesso nella nostra industria la gestione è considerata una commodity, un corollario alla veste commerciale del prodotto, o addirittura un esercizio a cui sottrarsi nascondendosi dietro il paravento del benchmark. Personalmente, sono convinto del contrario: la gestione attiva è una componente imprescindibile del servizio d’investimento e la capacità di gestire attivamente è merce non comune. E Kairos ha fatto della gestione attiva l’elemento fondante della propria missione aziendale". Ha le idee ben chiare Pio Benetti (nella foto) nel descrivere ad AdvisorPrivate la sua nuova avventura professionale da responsabile del team delle gestioni patrimoniali di Kairos, iniziativa imprenditoriale che Benetti ha sempre ammirato e di cui si dice onorato di far ora parte.

 

Tenuto conto della sua prestigiosa e ricca carriera professionale, su cosa punterà per dare il suo contributo a migliorare ulteriormente i servizi offerti della società?

Prediligo le tematiche di asset allocation: in questo sono complementare all’expertise degli altri colleghi. Amo la linearità e la coerenza nelle scelte di portafoglio. Le decisioni vanno prese con metodo e vagliate costantemente alla luce dei movimenti dei mercati finanziari. La gestione di un portafoglio bilanciato multiasset, tipico del cliente private, è un’attività complessa e articolata; ma quando è ben fatta il prodotto che ne risulta è semplice e facilmente intelleggibile. 

L’attività d’investimento comporta anche un grosso onere psicologico: questa è una componente imprescindibile del servizio di gestione e bisogna fare in modo che il cliente la percepisca e la apprezzi.  A tale scopo, è basilare la comunicazione efficace delle scelte e delle motivazioni sottostanti.

Anche l’esperienza diretta delle pratiche e dell’organizzazione dei principali competitor è qualcosa che posso utilmente mettere a frutto. Le questioni infatti sono le stesse per tutti, ma le risposte sono differenti: conoscere pregi e difetti delle varie ricette è un buon punto di partenza.

 

E più in particolare come nuovo responsabile del team delle gestioni patrimoniali, quali saranno le linee guida che darà alla sua squadra?

Ho la fortuna di lavorare con un team di grandissima qualità umana e professionale. Lo spirito di servizio nei confronti di colleghi e clienti è basilare. Un’organizzazione efficiente dell’attività libera tempo e testa per la parte più qualitativa del nostro lavoro, che è l’analisi e la presa di decisioni. E non dobbiamo mai dimenticare che abbiamo il grande privilegio di un lavoro tanto impegnativo quanto appagante, che offre stimoli intellettuali continui; e a questo Kairos aggiunge il prestigio dell’istituzione e un clima interno molto piacevole e costruttivo.

 

Lei ha un lungo curriculm nel mondo delle gestioni a livello di private banking: come è cambiato il settore negli ultimi anni e soprattutto come vede il suo sviluppo nei prossimi?

La questione è molto ampia, perché tocca temi che vanno dalla creazione di nuova ricchezza al passaggio generazionale, dalla struttura distributiva alla regolamentazione.

Per quanto riguarda più specificamente il servizio di gestione di portafoglio, osserviamo clientela sempre più preparata e attenta; per contro l’apertura alla delega è maggiore rispetto al passato, complice la sempre maggiore complessità e integrazione dei mercati finanziari. L’interazione con i family offices e I consulenti indipendenti ha sicuramente contribuito ad elevare la qualità e la trasparenza del servizio che l’intermediario deve offrire: questo è positivo, perché screma la concorrenza premiando gli istituti migliori.

I tassi d‘interesse bassi, quando non negativi, costringono a spostarsi sempre più in là sulla frontiera di rischio. I patrimoni importanti hanno più agevole accesso a strumenti alternativi e illiquidi, che acquisteranno peso crescente nell’allocazione degli attivi. Tutto questo rende sempre più cruciale una gestione consapevole e solida dei rischi di portafoglio.

A costo di essere banale, il momento più complicato arriverà quando l’azione delle banche centrali cambierà verso: difficile pensare che sarà un passaggio indolore. Lì si potrà fare una grande grande differenza; e, perdoni se insisto, la differenza la faranno le scelte di gestione.

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