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Banca Fucino, cala il sipario sull’ingresso di Barents nel capitale

10/8/2018 | Redazione Advisor

Divergenze su piani per il futuro della banca hanno portato allo stop delle trattative per la partnership. Ma l’ingresso dei nuovi soci è in fase avanzata.


Banca del Fucino e gruppo Barent’s interrompono definitivamente le trattative per la partnership.

 

Dopo le indiscrezioni di stampa circolate lo scorso mese i due gruppi, spiega una nota, annunciano la fine delle trattative iniziate ad aprile per l’ingresso con una quota di maggioranza del gruppo riassicurativo nel capitale dell’istituto di credito romano controllato dalla famiglia Torlonia, che in base all’accordo avrebbero dovuto mantenere una partecipazione significativa di minoranza.

 

L’operazione, caldeggiata dalla Banca d’Italia, prevedeva una pulizia di bilancio con una maxi cartolarizzazione di sofferenze. 

 

Dopo diversi mesi di analisi e incontri seguiti alla firma del memorandum di intesa di aprile 2018, nell'ultimo periodo sono maturate divergenze sui piani futuri della banca che hanno spinto le parti ad interrompere definitivamente le trattative.

 

In seguito alla chiusura definitiva della trattativa, Banca del Fucino ha annunciato l’avvio della fase di valutazione dei termini per l’ingresso nel capitale di nuovi investitori istituzionali “che ad oggi è in fase avanzata”, come ha annunciato l’istituto in una nota successiva secondo cui “in parallelo la banca sta definendo con un altro soggetto un’operazione di deconsolidamento integrale del proprio portafoglio crediti deteriorati (Npe)”.

 

In tale contesto gli attuali azionisti supporteranno ancora la banca nel suo percorso di crescita per garantire lo storico rapporto fiduciario con la clientela nelle aree dove l’istituto opera.

 

La banca ha anche allo studio la cessione integrale del portafoglio crediti deteriorati con un altro soggetto. Anche in questo nuovo scenario i Torlonia puntano a mantenere una quota dell’istituto.

 

“Sono certo di poter costruire anche in futuro un percorso di sviluppo importante per la banca fondata dalla mia famiglia” ha dichiarato Alessandro Poma Murialdo (nella foto), presidente di Banca del Fucino e nipote dello scomparso Alessandro Torlonia.

 

“Questo grazie al contributo essenziale che l’intera organizzazione di Banca del Fucino ha sempre dimostrato e saputo dare, in particolare negli ultimi mesi. Il lavoro svolto sino ad oggi sarà alla base del progetto di ulteriore crescita che ci stiamo avviando a intraprendere”.

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