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Oxfam: “In Italia, il 5% più ricco possiede il 90% delle risorse”

1/23/2019 | Redazione Private

È la fotografia scattata dall'Oxfam nel rapporto sulla ricchezza globale, che quantifica in 900 milioni di dollari il patrimonio accumulato dai Paperoni del mondo in un anno.


Il 5% più ricco degli italiani è titolare da solo della stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povera. A calcolarlo, in base a dati relativi alla metà del 2018, è l'Oxfam, nel rapporto 'Bene pubblico o ricchezza privata', diffuso alla vigilia del meeting di Davos.

 

Alla fine del primo semestre del 2018 il 20% piu' ricco degli italiani deteneva il 72% della ricchezza nazionale (pari complessivamente a 8.760 miliardi di euro, in aumento di 521 miliardi in 12 mesi) e il successivo 20% controllava il 15,6%, lasciando al 60% piu' povero appena il 12,4% della ricchezza nazionale, prosegue lo studio.

 

Il top 10% della popolazione italiana in termini patrimoniali possiede oltre 7 volte la ricchezza della meta' piu' povera della popolazione. La posizione patrimoniale netta dell'1% piu' ricco (che detiene il 24,3% della ricchezza nazionale) vale 20 volte la ricchezza detenuta complessivamente dal 20% piu' povero della popolazione italiana.

 

La ricchezza dei primi 21 miliardari italiani della lista Forbes (a marzo 2018) equivaleva alla ricchezza netta detenuta (a fine giugno 2018) dal 20% piu' povero della popolazione (ovvero 107,1 miliardi di euro).

 

A livello globale, i Paperoni mondiali sono sempre più ricchi. La ricchezza dei 1.900 miliardari tra marzo 2017 e marzo 2018 è aumentata di più di 900 miliardi di dollari, pari a oltre 2,5 miliardi al giorno, rileva il rapporto.

 

Ampliando le percentuali di popolazione considerate, poi, l'Oxfam afferma che il 20% più ricco possiede il 72% del patrimonio totale, mentre il 60% più povero detiene appena il 12,4% della ricchezza nazionale.

 

Non solo: i Paperoni pagano sempre meno tasse e le donne si trovano ancora una volta in posizione di svantaggio. Vi è infatti una forte correlazione tra disuguaglianza economica e disuguaglianza di genere. A livello globale gli uomini possiedono il 50% in piu' della ricchezza netta delle donne e controllano oltre l'86% delle aziende.

 

Anche il divario retributivo di genere, pari al 23%, vede le donne in posizione arretrata. Spesse le economie, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, sono inoltre costruite sui milioni di ore di lavoro non retribuito fatto ogni giorno dalle donne che si occupano di bambini, anziani, malati e dei lavori domestici (inclusa la raccolta di acqua e legna nei Paesi piu' poveri).

 

Le donne che si occupano di tutto questo nei Paesi più poveri, spesso lo fanno a scapito della loro salute e della loro istruzione e in generale delle loro condizioni di vita. In India una donna di bassa casta ha un'aspettativa di vita di 15 anni inferiore a quella di una donna di una casta ritenuta più elevata.

 

La "buona notizia" è che, di pari passo con l'aumento della ricchezza dei Paperoni, si registra la diminuzione di quella della metà più povera del globo (3,8 miliardi di persone), che è scesa dell'11%.

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