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Banca Patrimoni Sella nuova luce sul Caracciolo

3/15/2019

Una mostra negli spazi dei Musei Reali - Galleria Sabauda a cura di Daniela Magnetti e Stefano Causa, la mostra nasce dalla volontà di presentare al pubblico l'opera restaurata


Dal 28 marzo e fino al 25 giugno 2019 si presenta la mostra dedicata al capolavoro di Battistello Caracciolo Qui vult venire post me - ricordato anche come il Cristo e il Cireneo o Cristo porta Croce, di proprietà dell'Università di Torino -, che pone in dialogo il dipinto con alcuni caravaggeschi presenti nella ricca collezione della Galleria Sabauda.



A proporla, negli spazi dei Musei Reali - Galleria Sabauda è Banca Patrimoni Sella & C., in collaborazione con l'Università degli Studi di Torino, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e la direzione dei Musei Reali.

A cura di Daniela Magnetti e Stefano Causa, la mostra nasce dalla volontà di presentare al pubblico torinese, e non solo, l'opera del Caracciolo restaurata e studiata con l'ausilio delle più sofisticate tecnologie diagnostiche, grazie al contributo di Banca Patrimoni Sella & C. (per la diagnostica) e di Intesa Sanpaolo (per il restauro) e al lavoro del laboratorio torinese di Thierry Radelet.

I visitatori di questa esposizione, spiega la nota, s’imbatteranno quasi in un inedito. Gli interventi di laboratorio hanno restituito al dipinto splendore e facilità di lettura consentendo di cogliere indizi stilistici preziosi. L’opera si è disvelata, come Causa sottolinea nel titolo del suo saggio di catalogo, consentendo di aggiungere nuove tessere al mosaico della produzione artistica battistelliana.

È stata occasione per ripercorrere la storiografia critica della tela, analizzare le vicende conservative e le peculiarità della tecnica esecutiva, ricostruire il contesto storico e artistico nel quale venne realizzata, indagare sul suo significato nascosto e far emergere le vicende storiche che hanno portato il dipinto ad arricchire il patrimonio artistico dell’Università di Torino.

La preziosa tela diell'artista napoletano, realizzata nel primo decennio del Seicento, è stata inserita per l’occasione in un meditato percorso di opere caravaggesche presenti nella collezione permanente della Galleria Sabauda, tra i dipinti di Jusepe de Ribera, Valentin de Boulogne, Niccolò Musso, Antiveduto Gramatica e Orazio Gentileschi, il Qui vult venire post me dialoga in concerto con artisti che, come Battistello, di quel contesto storico sono stati preziose presenze.

 

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