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AIPB e private banker. La videointervista a Langè sulle strategie

7/5/2019

Il presidente dell’associazione ricorda che “la richiesta del cliente si è ampliata a servizi aggiuntivi che possono toccare l’arte, il real estate piuttosto che la parte finanziaria o la filantropia”


“Rispetto agli anni pasati c’è un’attenzione e una richiesta di servizi maggiore. Una volta il private banking si esauriva con delle gestioni patrimoniali o con delle consulenze fatte in modo abbastanza empirico. Negli ultimi anni la richiesta del cliente si è ampliata a servizi aggiuntivi che possono toccare l’arte, il real estate piuttosto che la parte finanziaria o la filantropia. Per questo, da parte dei banker, è necessaria una preparazione importante”.

Paolo Langè, presidente di AIPB, durante una videointervista trasmessa nel corso della Wealth Management Conference, fa il punto sulla professione del banker che ha come mission essenziale sempre quella "di dare fiducia al cliente” e fissa gli obiettivi futuri dell’associazione: “Il compito di Aipb è di farsi conoscere per avere più associati e di creare un rapporto molto più efficiente con le istituzioni quali Banca d’Italia e Consob, facendo in modo che il private non rimanga una soluzione per pochi. Questo ci permetterebbe così di inserire più liquidità nel mondo industriale”.

 

 

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