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Coronavirus, sui mercati è ora di giocare semplice

3/10/2020 | Daniele Riosa

Per Fuscà di Banca Profilo si dovrebbe “accumulare lentamente azionario globale ‘direzionale’, riducendo credito, strategie flessibili e duration obbligazionaria”


Lorenzo Fuscà, responsabile dell’asset management di Banca Profilo, spiega che “quanto è accaduto sui mercati finanziari va al di là della discesa violenta degli indici azionari ed ha tutte le caratteristiche di un movimento di liquidazione in cui gli investitori vogliono solamente chiudere le posizioni quale che sia il prezzo o l’attività sottostante”.

Per l’esperto “il punto principale ora è capire i differenti livelli di incertezza da risolvere prima che il mercato torni razionalmente a prezzare lo scenario. Il primo livello è quello sanitario ed è direttamente legato al Coronavirus. Ora, senza slanciarsi in analisi epidemiologiche o virologiche su come si possa sviluppare il Covid-19 di qui in avanti, ravvisiamo alcune grossolane evidenze che possono essere tratte dalla ‘matematica’ dei dell’epidemia”.  

“Il numero dei nuovi casi in Cina – rileva - sta declinando velocemente facendo ipotizzare che le azioni intraprese dal governo cinese stiano iniziando mettere sotto controllo il contagio. Il numero dei contagiati al fuori della Cina sta aumentando ad un passo esponenziale. Nei Paesi nei quali si sviluppano contagi tra soggetti non riconducibili con legami verso aree nelle quali la malattia è diffusa, il percorso dell’epidemia segue un andamento inizialmente simile alla provincia di Hubei con un mese di ritardo, costringendo i governi ad adottare misure draconiane di contenimento. La maggior parte di coloro che hanno contratto il virus (l’80%) non mostra sintomi importanti; del restante circa la metà (il 10%) richiede l’ospedalizzazione e in una porzione significativa il ricorso alla terapia intensiva. Una percentuale variabile tra i casi confermati tra il 2%-3% rischia il decesso”.

In sostanza, “le prossime tre-quattro settimane saranno cruciali per capire se l’epidemia possa seguire il percorso della Cina. L’aspetto principale sarà identificare quando Covid-19 inizierà a mostrare segnali di rallentamento del contagio con conseguente progressivo ritorno alla normalità o se si debba aspettare l’estate per avere qualche miglioramento. Nel contesto attuale il principale rischio è che gli Stati Uniti stiano sottovalutando il contagio e che quindi le cose debbano peggiorare ulteriormente prima di vedere una vera inversione di tendenza”.

Il secondo livello di incertezza “risiede nelle risposte di politica monetaria e fiscale che banche centrali e governi stanno approntando. Finora abbiamo avuto due comportamenti per certi versi opposti all’emergenza: la Cina (e in minor misura Italia, Sud Korea e gran parte dell’Asia) che hanno introdotto misure straordinarie di contenimento del contagio attraverso un controllo sociale ma con conseguenze economiche ingenti. Gli USA che hanno mostrato una risposta economica fortissima (la Fed ha tagliato intra-meeting di 50 bps i tassi come nel 2008 e il governo Trump sta introducendo ingenti stimoli fiscali) ma non si è fatto ancora nulla per contenere il contagio. È chiaro che, fintanto che il contagio non sarà messo sotto controllo e si inizierà a intravvedere un lento ritorno alla normalità, le conseguenze sullo scenario saranno difficilmente quantificabili e la volatilità dei mercati resterà elevata”.

“Solo una volta che i movimenti di mercato saranno meno isterici – prevede l’economista - sarà possibile comprendere quali siano le migliori soluzioni per ricostruire le performance in un ambiente a quel punto nettamente più ricco di opportunità. In tale fase, a nostro modo di vedere, il mercato sceglierà in maniera selettiva aree e settori che avranno dalla propria parte supporti di politica fiscale e monetaria sufficienti per ricostruire la fiducia perduta. Questo è il momento di giocare semplice: accumulare lentamente azionario globale ‘direzionale’ (MSCI World o S&P500), riducendo credito, strategie flessibili e duration obbligazionaria per partecipare ad eventuali recuperi con minori esposizioni al rischio”.

“In pratica – conclude Fuscà - l’obiettivo è in questa fase quello di poter partecipare ad eventuali recuperi di mercato (indotti dalle risposte di policy) con un rischio con dosi ‘omeopatiche’ e mantenendo un livello di prudenza elevato. Ciò si traduce in un bilanciamento tra attivi difensivi (liquidità, short Term High Grade, Oro) abbinati ad un accumulo lento di mercato azionario almeno fintanto che non sarà chiaro lo scenario”.

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