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4/17/2019 | Stefano Massarotto – Facchini Rossi & Soci
Secondo quanto risulta dallo schema di decreto “Crescita” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 2 aprile, dovrebbe esserci un nuovo strumento per agevolare gli investimenti nelle PMI nella fase iniziale di crescita. Stiamo parlando della Società di Investimento Semplice (SIS), veicolo societario (SpA) che potrà raccogliere capitale (fino a 25 milioni di euro) presso “investitori professionali e/o business angel” e ha come oggetto esclusivo “l’investimento collettivo raccolto in PMI non quotate su mercati regolamentati” che si trovano nella fase di sperimentazione, di costituzione e di avvio dell’attività.
Le SIS, pur rappresentando una forma di gestione collettiva del risparmio sono espressamente escluse dalla disciplina regolamentare prevista dal TUF (in tema di autorizzazioni, vigilanza, e via discorrendo) per la gestione collettiva del risparmio. La SIS rappresenta quindi una nuova opportunità di investimento che si avvicina ai club deal.
Sulla base della bozza della normativa non sono previste specifiche norme fiscali. Ma potrebbe non essercene bisogno, visto che le agevolazioni (deduzioni e detrazioni fino al 40% dell’investimento) previste per gli investimenti in PMI si applicano anche agli investimenti effettuati indirettamente per il tramite di veicoli (quali potrebbero essere le SIS) che investono prevalentemente in PMI.
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