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Banker, il "bollino" di qualità fa la differenza

5/10/2017 | Redazione Private

Formazione e certificazioni sono sempre più importanti. La combinazione ideale è tra programmi accademici, percorsi sviluppati dall'industria private e interni alla banca


Non c'è consulenza di qualità senza un'adeguata formazione. E non è un caso se le certificazioni hanno acquisito un'importanza crescente nel corso degli ultimi anni, anche per l'industria della consulenza dedicata ai grandi patrimoni. Secondo l'indagine Take care of your Private banker, realizzata dall'Associazione Italiana Private Banking su un campione di 2455 banker, il 44% è in possesso di certificazioni AIPB, il 20% di certificazioni ABI, il 6% di certificazioni EFPA di livello II.

Tra i corsi di formazione interni alla banca, quasi tre quarti dei banker hanno seguito quelli relativi a temi di pianificazione assicurativa/previdenziale e di finanza comportamentale; la metà, ha partecipato a corsi sulle tecniche di sviluppo e acquisizione di nuova clientela, sulla gestione del passaggio generazionale e sulla regolamentazione. Eppure, secondo l'associazione di categoria, non sempre c'è piena consapevolezza di quali siano le ricadute positive della formazione su diversi aspetti del business. "Assicurarsi che gli advisor abbiano la giusta formazione non avrà impatto solamente sulla loro competenza personale, ma anche sull’intero assetto del business al quale partecipano", spiega Aipb.

In proposito, secondo uno studio portato avanti da Scorpio Partnership e CFA Institute, perché raggiunga un livello ottimale, la formazione dei banker dovrebbe avvenire attraverso una combinazione di certificazioni interne all’industria private, programmi accademici dedicati e percorsi interni alla banca. La verifica indipendente delle certificazioni aumenterebbe l’appeal professionale dei banker, mentre i programmi interni alla banca potrebbero avere un ruolo complementare per allineare i banker alla vision della struttura di riferimento. L’effetto combinato delle tre tipologie di programmi formativi avrebbe come fine ultimo il miglioramento della soddisfazione del cliente, elemento di estremo rilievo per un ritorno di immagine positivo.

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