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Clientela italiana high net worth in aumento del 9% in un anno

6/20/2018 | Eugenio Montesano

Tra il 2016 e il 2017 il numero di HNWI italiani è passato da 251.500 a 274.000. Le rilevazioni del World Wealth Report 2018 di Capgemini.


Il miglioramento delle condizioni economiche globali ha favorito la crescita della ricchezza degli High Net Worth Individual (HNWI), che ha superato per la prima volta la soglia dei 70.000 miliardi di dollari. Lo attesta il World Wealth Report 2018 della società di consulenza gestionale globale Capgemini.

 

La ricchezza degli HNWI – identificati ai fini del report in coloro che hanno investito 1 milione di dollari o più in asset, escludendo la residenza principale, beni da collezione, beni di consumo e durevoli – cresce per il sesto anno consecutivo, è aumentata del 10,6%: il 2017 si classifica così al secondo posto tra gli anni con il più ampio tasso di crescita di HNWI dal 2011.

 

Riflettori sull’Italia

Secondo le rilevazioni del report, tra il 2016 e il 2017 la clientela di elevato standing è incrementata di circa il 9% da 251.500 a 274.000 individui.

 

L’Italia rimane stabile alla decima posizione della top 10 dei paesi mondiali per numero di HNWI, preceduta da: USA, Giappone, Germania, Cina, Francia, Regno Unito, Svizzera, Canada e Australia (in ordine dal primo al nono posto).

 

Tra i fattori che hanno favorito i buoni risultati del nostro paese, rilevano gli analisti di Capgemini si annoverano la crescita del pil all’1,6% nel 2017, rispetto allo 0,9% registrato nel 2016; i prezzi del mercato immobiliare, saliti del 2,7% nel 2017, dopo aver registrato segni di ripresa nel 2016 (+1,3%); e la capitalizzazione di mercato, aumentata del 23,8% nel 2017, dopo che nel 2016 si era fermata al 10,2%.
 

Continua la crescita degli HNWI a livello globale

La popolazione degli HNWI continua ad aumentare a livello globale: l’Asia-Pacifico e il Nord America rappresentano il 74,9% (1,2 milioni) dei nuovi HNWI a livello mondiale e il 68,8% (4.600 miliardi di dollari) della crescita globale della ricchezza degli HNWI. Anche l’Europa ha ottenuto buone performance nel 2017 con un incremento del patrimonio degli HNWI pari al 7,3%.

 

Nel 2017, i maggiori mercati – compresi Stati Uniti, Giappone, Germania e Cina – rappresentano il 61,2% della popolazione mondiale degli HNWI e il 62% di tutti i nuovi HNWI a livello globale.

 

Forti rendimenti per i wealth manager

Secondo il report, nel 2017 i rendimenti degli investimenti globali degli HNWI (sugli asset gestiti da wealth manager) sono aumentati del 27,4%. Le azioni sono rimaste la principale asset class nel primo trimestre del 2018, rappresentando il 30,9% del patrimonio finanziario degli HNWI, seguita da disponibilità liquide e attività equivalenti al 27,2% e da proprietà immobiliari al 16,8% (in aumento del 2,8%).

 

Gli HNWI più giovani (sotto i 40 anni) affermano di aver conseguito rendimenti degli investimenti molto più elevati rispetto ai loro pari più anziani (37,9% rispetto al 16,9%), forse a causa del bisogno di dedicarsi alla creazione di ricchezza in questa prima fase della loro vita, rispetto alla maggiore attenzione verso la preservazione dei propri patrimoni mostrata dagli HNWI con età pari o superiore ai 60 anni.

 

Referral a luci e ombre

I forti rendimenti degli investimenti nel 2016 e nel 2017 non hanno tuttavia prodotto un incremento complessivo del grado di soddisfazione degli HNWI a livello globale, al quale si contrappongono livelli di fiducia significativamente elevati nei confronti di wealth manager e società di gestione patrimoniale, suggerendo che i soli rendimenti non sono in grado di sostenere l’attività di wealth management.

 

Gli HNWI nordamericani sono risultati i più soddisfatti del proprio gestore patrimoniale (75,2%), mentre nessun'altra regione ha superato la soglia del 70%. Nel 2018, solo il 55,5% degli HNWI ha affermato di avere stabilito un forte legame con il proprio wealth manager, nonostante i considerevoli rendimenti degli investimenti realizzati negli ultimi due anni.

 

La maggior parte degli HNWI (64,3%) a livello globale ha affermato che utilizzerebbe un sistema migliore per l’individuazione di un gestore patrimoniale, indipendentemente dal fatto che si tratti di un'iniziativa specifica dell'azienda o fornita da parti terze.

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